Aziende pugliesi al Vinitaly: presenze e promozioni
Negli ultimi cinque anni Vinitaly ha visto una forte presenza di cantine pugliesi. In media, oltre 100 aziende vinicole pugliesi partecipano a ogni edizione recente. Nell’ultima edizione (Vinitaly 2025) la Puglia ha schierato 106 espositori nel proprio stand istituzionale, inclusi quattro Consorzi di Tutela dei vini regionali. Questa partecipazione massiccia, coordinata dalla Regione Puglia in sinergia con Unioncamere Puglia, testimonia l’importanza strategica di Vinitaly per i produttori regionali.
Le attività promozionali organizzate presso il padiglione Puglia a Vinitaly sono variegate: show cooking con abbinamenti cibo-vino, degustazioni guidate e percorsi tematici come “Anteprima Bolle di Puglia” e “Sfumature di rosé”. Nell’area business, le aziende pugliesi svolgono incontri B2B con buyer esteri interessati, puntando anche al segmento luxury Horeca. La presenza pugliese a Vinitaly è quindi un mix di tradizione e innovazione, rafforzando la visibilità del brand Puglia nel contesto internazionale.
Produzione vinicola in Puglia: dati e tendenze
La Puglia si conferma ai vertici produttivi nazionali con una media di circa 13 milioni di quintali di uve da vino raccolte a ogni vendemmia, equivalenti a circa 9-10 milioni di ettolitri di vino. Questo rappresenta l’11% della produzione italiana, posizionando la regione come seconda produttrice dopo il Veneto.
Tradizionalmente, gran parte del vino pugliese veniva venduto sfuso, destinato al taglio di vini di altre regioni o all’estero. Tuttavia, negli ultimi anni si è registrato un aumento del vino imbottigliato con marchio proprio. In Puglia operano circa 400 aziende vitivinicole, ma solo 79 imprese si dedicano all’imbottigliamento. La regione conta oggi 38 vini DOP e IGP e il settore vale complessivamente 631 milioni di euro, di cui il 93% proviene dai vini a denominazione.
Nonostante la vendemmia 2023 abbia subito un calo fino al -50% in alcune zone a causa del clima e della peronospora, la qualità si è mantenuta buona, confermando la resilienza dei viticoltori pugliesi. La tendenza è chiara: la Puglia punta sempre più a valorizzare le proprie eccellenze autoctone e ad aumentare la quota di vino imbottigliato destinato al mercato nazionale e internazionale.
Export del vino pugliese verso gli USA: evoluzione e sfide
Il mercato USA è tra i principali per il vino pugliese. Nel 2023 si è registrato un +6,5% nelle esportazioni verso gli Stati Uniti, con particolare apprezzamento per i rossi di struttura come il Primitivo di Manduria e per i rosati salentini, protagonisti di un boom di popolarità.
Nel 2019 l’amministrazione Trump ha minacciato dazi aggiuntivi sul vino europeo, risparmiando fortunatamente l’Italia. Tuttavia, a inizio 2020 si è temuto un’escalation fino al 100-200% sui dazi, che avrebbe potuto azzerare le esportazioni pugliesi. La sospensione dei dazi nel 2021 ha restituito fiducia agli esportatori, ma nel 2025 permane l’incertezza per possibili nuovi dazi, con alcuni importatori americani che hanno sospeso gli ordini in attesa di chiarimenti.
Nonostante queste turbolenze, gli Stati Uniti restano un mercato chiave. Le cantine pugliesi investono in eventi promozionali come il Summer Fancy Food di New York, e Vinitaly rimane un’occasione strategica per rafforzare i rapporti commerciali con il mercato americano.
Confronto con l’export verso Asia e Cina
I mercati asiatici rappresentano una sfida per i vini pugliesi. In particolare, la Cina ha registrato una flessione del -34,9% nel 2023. Diversi fattori spiegano questa diminuzione: effetti post-pandemia, concorrenza internazionale e dinamiche doganali.
In Asia, e in Cina in particolare, i vini pugliesi non hanno ancora la familiarità che possiedono negli Stati Uniti. Tuttavia, mercati come il Giappone e la Corea del Sud mostrano segnali di interesse, soprattutto per vitigni autoctoni come il Primitivo e il Nero di Troia.
Il confronto è evidente: negli USA il brand “Puglia” è riconosciuto e apprezzato, mentre in Asia la strategia punta a valorizzare il più ampio concetto di Made in Italy, facendo scoprire la specificità pugliese attraverso eventi fieristici come Vinitaly e missioni commerciali mirate.
Evoluzione della qualità e posizionamento premium
Negli ultimi cinque anni il vino pugliese ha compiuto un importante salto di qualità. I vitigni autoctoni come Primitivo, Negroamaro e Nero di Troia hanno ottenuto riconoscimenti in Italia e all’estero, dai Tre Bicchieri del Gambero Rosso alle medaglie in competizioni internazionali.
Il prezzo medio dei vini a denominazione è cresciuto del +2% nel 2024, a conferma di un mercato sempre più disposto a riconoscere il valore qualitativo dei vini pugliesi. Alcune etichette di punta superano i 30-40 euro a bottiglia, segnando l’ingresso del vino pugliese nella fascia premium di mercato.
Oltre alla qualità, i produttori pugliesi investono in innovazione: tecniche avanzate di vinificazione, affinamenti mirati e riduzione delle rese per ottenere vini strutturati e longevi. La narrazione di “vino solare“, espressione autentica del Mediterraneo, piace al pubblico internazionale.
Percezione del vino pugliese: effetto Vinitaly e crescita internazionale
A livello nazionale, la Puglia è oggi tra le prime tre destinazioni preferite dagli enoturisti italiani. Le cantine pugliesi offrono esperienze autentiche che uniscono buon vino, cucina tipica e scoperta del territorio.
A livello internazionale, negli USA i rosati pugliesi stanno vivendo un momento d’oro, mentre in Europa i rossi pugliesi vengono apprezzati per l’eccellente rapporto qualità-prezzo. Anche in mercati emergenti come il Canada e la Scandinavia, il vino pugliese inizia a farsi notare.
Il successo è frutto di una strategia vincente che combina promozione internazionale, eventi come Vinitaly e valorizzazione dei vitigni autoctoni. La Puglia ha superato lo stereotipo di terra da vino da taglio, affermandosi come regione di eccellenze enologiche autentiche e riconosciute a livello globale.
Fonti
ISTAT, ISMEA, Regione Puglia – Assessorato Agricoltura, Unioncamere Puglia, Coldiretti Puglia, Consorzi di Tutela vini DOC (dati 2019-2024); articoli di stampa specializzata (Quotidiano di Puglia, Gazzetta del Mezzogiorno, Corriere Vinicolo).