il-fiume-tara-taranto-puglia
photo by famedisud

Alla scoperta del fiume Tara

È impossibile non innamorarsi della Puglia e di tutti i luoghi dell’anima che questa regione può offrire, come per esempio, quello del fiume Tara, la cui assonanza con la città di Taranto non è casuale, considerando che questo corso di acqua l’attraversa, per poi immettersi nello Ionio: e nonostante la vicinanza al contesto urbano, conserva tutto il fascino di quei fiumi in cui la forza dell’acqua e la natura si corteggiano in ogni istante.

Le sorgenti del Tara si trovano a una decina di chilometri dal capoluogo, presso la località di Gravina di Leucaspide, ennesima testimonianza dello splendore del carsismo in Puglia, che conferisce a queste acque che scorrono dalle Murge fino al mare, una portata piuttosto modesta – si parla di circa 3 metri cubi al secondo nel corso dell’anno – e una temperatura che si aggira più o meno attorno ai 15 gradi sui dodici mesi.

Un po’ di storia sul Tara

A partire dal nome, che è dovuto alla leggenda dell’insediamento in loco della città di Taras – uno degli eroici figli di Poseidone – in questo luogo pugliese si avverte il respiro della storia, considerando che fu teatro della conciliazione tra Antonio ed Ottaviano, o ancora, della battaglia tra i Cristiani e i Turchi nel 1594, dove la resistenza della popolazione locale impedì agli invasori di prendere il controllo dell’area di Massafra e del suo agro.

Nel corso degli anni, poi, le acque di questo fiume sono diventate famose perché ritenute un toccasana contro i problemi nervosi, al punto che, secondo una tradizione piuttosto radicata, ogni 1. settembre, al momento dell’alba, fedeli si tuffano nel Tara recitando i rosari rendendo grazie perché si sono conservati in buona salute, e chiedendo anche l’intervento divino per proteggersi da future malattie.

Per quanto riguarda invece le attività quotidiane umane, ricordiamo infine che il fiume viene sfruttato dalla seconda metà del ventesimo secolo per irrigare i campi o, ancora, per ricavarne i giunchi attraverso i quali produrre cestini e sporte.