Cosa vedere ad Otranto: passeggiando tra secoli e secoli di storia
Come già accennato nella pagina dedicata alla storia di Otranto, la città porta i segni dell’avvicendamento di una lunga serie di popolazioni provenienti da ogni dove. Popolazioni dotate da una cultura, una fede, un modo di vivere e di sopravvivere di volta in volta differenti. Chiese appartenenti a credo differenti, palazzi nobiliari, un castello imponente che reca le tracce di una serie di rimaneggiamenti che hanno seguito l’andamento della storia in tempo di pace e in tempo di guerra. Ad Otranto tutto è storia. Scopriamo dunque cosa vedere ad Otranto, partendo dagli edifici religiosi.
La Cattedrale dell’Annunziata
La Cattedrale di Otranto sorge sulle rovine di un’antica domus romana, che a sua volta sorge sui resti di un villaggio messapico, che ancora, a sua volta, sorge sulle rovine di un tempio paleocristiano. Un luogo antichissimo, dunque, consacrato al culto cattolico nel 1088. La facciata è in stile barocco, con un suggestivo portale datato 1764, ed un rosone risalente al XIII secolo. La pianta è a croce latina, mentre tutto il pavimento è riccamente decorato a mosaico. Il mosaico è databile tra il 1163 ed il 1165, mentre l’autore fu il monaco Pantaleone, proveniente dal vicino Monastero di San Nicola di Casole, con le sue maestranze. Il soffitto della Cattedrale risale al XVIII secolo e presenta lacunari lignei, dipinti e dorati. Lungo tutto il perimetro del soffitto è possibile individuare il nome del vescovo De Aste, che volle aggiungere diversi elementi barocchi alla Cattedrale. La cappella dei Santi Martiri di Otranto è collocata nella navata laterale destra: qui, è possibile notare sette imponenti armadi a muro, all’interno dei quali sono conservate le ossa dei martiri di Otranto. Ottocento otrantini che rifiutarono di rinnegare la fede cristiana a fronte dell’invasione Turca del 1480. Molto suggestiva anche la cripta ipogea, con 42 colonne monolitiche di riporto, tutte diverse tra di loro. Sono differenti, infatti, i materiali di produzione (marmo o granito), le epoche d’origine, la provenienza. La torre campanaria risale invece al XII secolo.
La Cattedrale, autentico capolavoro di architettura elevata dal 1080 al 1088, ricorda la Chiesa paleo-cristiana bizantina di Ravenna, S. Apollinare in Classe; mentre la Cripta con le sue 42 colonne e una miniatura della “Basilica azzurra” di Costantinopoli.
Capolavoro nel capolavoro: il mosaico pavimentale
Capolavoro nel Capolavoro e il Mosaico pavimentale (1163-1165) che copre circa 600 metri di superficie pavimentale. Dominato dall’Albero della Vita, che svetta altissimo sulla navata centrale dall’ingresso al presbitero, e si ripete in forma più ridotta, nelle navate del transetto.
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Autentico poema in tre cantiche: Dio nel mondo (navata centrale); Dio redime il mondo (navata destra), Dio giudica il mondo (navata sinistra) il Mosaico racconta la storia dell’uomo, da Adamo ed Eva al 1165, senza discriminazione di colore di pelle, di credi politici e religiosi.
Modellato sulla storia della salvezza il Tessellatum e come una monografia illustrata del mondo di allora, vale a dire, l’Eurasia, dal Baltico alle sponde mediterranee dell’Africa e dell’Asia, dagli Urali all’Atlantico, una storia raccontata con linguaggio allegorico-simbolico, con figure bibliche, storiche, patristiche, mitologiche, zoomorfe e fitomorfe.
Autentico poema in tre cantiche: Creazione, Redenzione e Resurrezione, il “Mosaico” di Otranto e unico per i suoi contenuti, il mosaico studiato dallo storico sacerdote della cattedrale Mons. Grazio Gianfreda.
La chiesa si San Pietro
La Chiesa di San Pietro risale al IX-X secolo circa e rappresenta il segno tangibile della dominazione bizantina in Terra d’Otranto. Con molta probabilità questa chiesa, voluta da Costantinopoli, fu il primo edificio sacro della città di Otranto. All’esterno ha pianta quadrata e tre absidi semicircolari, munite di luci, l’interno e a forma di croce greca con tre absidi semicircolari e otto colonne, di cui quattro con capitelli a pulvino sostengono la cupola monolitica centrale, e le altre quattro sono seminglobate nelle pareti. La Chiesa è tutta affrescata. Sulla cupola dell’altare campeggia l’Annunciazione, segue Maria Madre di Cristo; a destra della cupola sono raffigurati gli Apostoli; a sinistra la Resurrezione. Nell’abside sinistra in alto si leggono la Lavanda dei piedi e l’Ultima cena, in basso la Vergine, San Nicola e San Francesco di Paola. Sui pennacchi della navata centrale sono rimasti due Evangelisti; alla sinistra della navata c’e Il peccato originale, alla destra, il Battesimo di Gesù con le tre Marie e Satana che si tormenta. Le pareti ospitano le figure di S. Basilio, S. Leonardo, S. Lucia ecc.
La Chiesa greca di San Pietro e come un libro di devozione, un autentico gioiello di arte.
La Chiesa dell’Alto Mare
La Chiesa dell’Alto Mare risale al Seicento ma porta le tracce di un’operazione di restauro e rimaneggiamento del 1744. Si tratta di una chiesa davvero suggestiva in quanto è arroccata su uno sperone roccioso (tufaceo) a picco sul mare, dalla parte opposta rispetto al porto di Otranto. In realtà la chiesa è intitolata allo Spirito Santo anche se tutti la conoscono come Chiesa dell’Alto Mare. Non a caso gli otrantini sono particolarmente devoti alla Madonna dell’Alto mare, tant’è che ogni anno, nel corso della prima settimana di settembre, tutta la città rende omaggio alla Madonna, con grandi festeggiamenti e con una suggestiva processione sull’acqua. La statua della Madonna esce infatti dalla chiesa e viene collocata su una imbarcazione, sulla quale sfila davanti alla città con diverse altre imbarcazioni al seguito, per poi sbarcare e far ritorno in chiesa via terra. Alla chiesa è legata una leggenda.
Cosa vedere ad Otranto: la Chiesa dei Martiri
La chiesa dei Martiri è dedicata a San Francesco da Paola e si trova sul famoso Colle della Minerva. Accanto alla chiesa sorge un convento, edificato nel 1614 sulle rovine di un’altra struttura che era stata fatta edificare da Alfonso d’Aragona. Proprio quel luogo era stato teatro del sanguinoso massacro degli ottocento martiri, che avevano pagato con la vita il rifiuto di sottomettersi all’Islam rinnegando la loro fede cristiana. Davanti alla chiesa sorge una piccola scalinata, che conduce, sulla destra, proprio al punto dove avvenne la decapitazione dei Martiri d’Otranto. In quel punto v’era un sasso, dove appunto avvennero le decapitazioni, ma oggi quel sasso è stato trasferito internamente alla Cattedrale dell’Annunziata. Sulla sinistra della scalinata, invece, è possibile visionare una colonna, che ricorda la morte del carnefice Berlabei, che fu ucciso per impalatura dopo la sua conversione al cristianesimo.
La Chiesa della Madonna del Passo
Com’è possibile notare, a proposito di cosa vedere ad Otranto il solo elenco degli edifici religiosi offre molto. Proseguiamo dunque la nostra passeggiata menzionando la Chiesa della Madonna del Passo, che risale al XVI secolo. Si trova tra il centro città ed il Colle della Minerva e fu edificata in ricordo del percorso che gli ottocento martiri otrantini fecero per raggiungere il luogo del patibolo.
La Chiesa di San Nicola di Casole
La Chiesa di San Nicola di Casole sorge a pochi chilometri a sud della città. Qui, sorgeva un famosissimo monastero, edificato nel 1098 da Boemondo I d’Antiochia, che poi lo donò ai monaci basiliani. All’interno del monastero sorgeva una ricchissima biblioteca, oltre che una vera e propria istituzione scolastica, frequentata da giovani studenti provenienti da tutta Europa. La biblioteca era una delle più ricche e fornite dei tempi, pur tuttavia sfortuna volle che i Turchi la distruggessero interamente durante il celebre assalto del 1480.