Cosa vedere a Gallipoli? Non avete che l’imbarazzo della scelta
Se la domanda che vi state ponendo è “cosa vedere a Gallipoli?” perchè immaginate la città come una località prettamente di mare, rimarrete stupiti che Gallipoli in merito a cose da vedere si difende molto bene. Ogni giorno, durante la vostra villeggiatura, potrete esplorare la città, da soli magari con l’aiuto di una guida cartacea, oppure con una visita guidata. Scopriamo insieme cosa vedere a Gallipoli dunque!
La Cattedrale di Sant’Agata
La Cattedrale di Gallipoli si trova nella città vecchia ed è un edificio in stile barocco risalente al XVII secolo. La facciata è realizzata in pietra leccese, mentre le nicchie dei santi e le volute sono in carparo, un’altra pietra locale molto usata in architettura. La pianta è a croce latina: l’interno della Cattedrale è, di fatto, una vera e propria pinacoteca, con mirabili dipinti risalenti ai secoli XVI, XVII e XVIII, opera di Nicola Malinconico, Giovanni Andrea Coppola e e Gian Domenico Catalano.
La Chiesa del Rosario
La Chiesa del Rosario è sorta sulle rovine di un tempio antico nel XVII secolo ed è annessa all’ex convento dei domenicani.
Il Santuario del Canneto
Si affaccia sullo specchio d’acqua del Canneto (l’antico porto di Gallipoli), a ridosso del ponte che collega il borgo alla città vecchia. La chiesa attuale risale alla fine dei Seicento, quando fu edificata sulle rovine di un preesistente edificio sacro, a sua volta risalente al 1504.
La Chiesa degli Angeli
Proseguendo della carrellata dei monumenti e nell’elenco di cosa vedere a Gallipoli, menzioniamo la chiesa degli Angeli si trova proprio sul perimetro delle mura che si affaccia sull’Isola di S. Andrea. Risale alla seconda metà del Seicento.
Il Castello Angioino
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La suggestione del Castello Angioino deriva dal fatto che esso è pressoché totalmente circondato dal mare. Fu edificato per volere dei Bizantini nel XIII secolo, ma nel corso del tempo fu oggetto di vari rimaneggiamenti, dapprima per mano degli Angioini e successivamente degli Aragonesi. Furono gli Aragonesi, infatti, ad edificare un recinto poligonale a scopo difensivo tutto attorno al castello, completato da possenti torri cilindriche. La cortina di levante, ovvero la Torre del Rivellino, venne edificata nel 1522 ed è di fatto staccata dalla cinta muraria, oltre che situata in posizione isolata nelle acque antistanti il castello. La parte superiore della torre presenta ancora oggi i cannoni e le catapulte del tempo. Al Rivellino si accede tramite un ponte levatoio in legno originale, ancora lì presente. Il Castello rimase tale sino al 1870, quando presero avvia i lavori di riempimento del fossato e di costruzione del mercato ittico. I lavori terminarono nel 1879.
Palazzo di Città
Si tratta di un palazzo di proprietà privata, appartenente ad una famiglia che, di fatto, possiede l’intero isolato. Attualmente, tuttavia, è sede del comune. Suggestiva è la duplice scala presente sul versante sud del palazzo, finemente decorata con raffigurazioni di San Giuseppe e della Nascita di Gesù.
Palazzo Balsamo
Si tratta di un palazzo risalente al periodo catalano durazzesco, risalente dunque ai secoli XVII-XVIII, decorato finemente in stile barocco. Oggi è sede di un bed & breakfast.
La chiesa della Purità
La Chiesa della Purità fu edificata nel 1664 per volere della Confraternita degli Scaricatori di Porto. Ai tempi la confraternita era molto attiva poiché era il periodo in cui Gallipoli era un fiorente centro portuale, dedito principalmente al commercio dell’olio lampante in tutta Europa. La chiesa è interamente e magistralmente dipinta: in particolare, l’altare è sovrastato da un dipinto su tela di Luca Giordano. All’interno della chiesa si trova anche la statua di Santa Cristina, patrona della città.
La Chiesa di San Francesco d’Assisi
Si tratta di una chiesa risalente al Medioevo, in particolare al secolo XIII: tuttavia, ha subito diversi rimaneggiamenti, avvenuti tra il Seicento ed il Settecento. La navata centrale è piuttosto lunga e presenta, sul lato sinistro, diverse cappelle, unite tra loro da una serie di archi posti trasversalmente. Sulla destra invece c’è la cappella, con la rappresentazione del Calvario. Vi figura anche il leggendario Malladrone, uno dei simboli della città di Gallipoli.
Palazzo Pirelli
Palazzo Pirelli deve al suo nome agli antichi proprietari, la famiglia Pirelli, baroni di Neviano. Oggi è di proprietà della famiglia Arlotta-Provenzano. Risale al XVI secolo e presenta alcune raffigurazioni interessanti che richiamano ai simboli della città, caratteristica che induce a pensare che il palazzo sia stato, in epoche passate, anche sede del Municipio della Città.
Palazzo Granafei
Palazzo Granafei risale al XVI secolo e deve il suo nome alla famiglia che lo possedette sul finire dell’Ottocento. Lo stile architettonico, coerentemente con l’epoca di edificazione del palazzo, è catalano-durazzeco, ma le finestre sono rinascimentali. Sul prospetto spicca una dedica di don Francesco D’Acugna a Filippo IV di Spagna, in spagnolo appunto, datata 1625. Nell’area ipogea del palazzo spicca un interessante ipogeo, nel quale sono ancora conservate le presse e la macina del XVII secolo.
Palazzo Senape – De Pace
Palazzo risalente al XVI-XVII secolo, sede oggi di un bed&breakfast.
La fontana Greca
Per molto tempo ritenuta la fontana greca più antica d’Italia e datata III sec a.C., risale, al contrario, al secolo XVI secolo. Vi è raffigurato, su un lato, lo stemma di Gallipoli. Dall’altro, invece, tre racconti mitici aventi per protagonista l’acqua.
Il Frantoio Ipogeo
Il Frantoio Ipogeo si trova presso palazzo Granafei. E’ possibile visitarlo con una guida, ripercorrendo tutte le tappe della preparazione dell’olio di oliva, ascoltando la storia del commercio dell’olio lampante e, più in generale, di una società la cui vita si è basata per lungo tempo quasi esclusivamente sulla lavorazione delle olive.
Il Museo Civico Emanuele Barba
Il Museo Civico Emanuele Barba si trova all’interno del Palazzo De Pace. La sua fondazione risale al 1873 ed ospita innumerevoli reperti risalenti ai Messapi, così come pezzi di epoca romana e medioevale. Non mancano abiti ed armi del XVIII – XIX secolo, oltre a diverse collezioni di indole naturalistica, numismatica, mineralogica ed anche di patologia fetale.
Il Museo Diocesano
Il Museo Diocesano è interamente dedicato a dipinti ed oggetti d’arte sacra.
Teatro Garibaldi
Teatro Garibaldi risale al secolo XIX: fu costruito per volere di Bonaventura Balsamo, interamente a proprie spese, nel 1825. Dapprima chiamato Teatro del Giglio in omaggio alla casata borbonica, mutò successivamente – nel 1897 – il suo nome in Teatro Garibaldi. A seguito del tracollo economico della famiglia Balsamo, il teatro passò nelle mani del Comune, che si occupò di restaurarlo sotto la supervisione dell’ingegnere Oronzo Bernardini.
La risposta alla domanda “cosa vedere a Gallipoli” è stata sicuramente esaustiva, ma non esitate a contattarci per maggiori informazioni sul tema e sulla bellissima città di mare affacciata sullo Jonio.