Ogni città italiana, e in particolare della Puglia, può vantare un monumento che nel corso del tempo è diventato anche simbolo della stessa: il Castello Aragonese di Taranto, in questo senso, rientra a pieno titolo tra i luoghi d’interesse di questa città del Mezzogiorno. Noto anche come Castel Sant’Angelo, questa fortificazione ha avuto sin dalla sua edificazione una funzione di difesa del centro abitato e, oggi, nonostante lo sviluppo territoriale della città, questo suo ruolo resta comunque ben visibile: ma cerchiamo di scoprire più informazioni su questo maniero.
Un po’ di storia sul Castello Aragonese di Taranto
Come ogni castello che si rispetti, anche l’Aragonese di Taranto è particolarmente ricco di storia: edificato in origine nel 916, epoca durante la quale i Bizantini dovevano curarsi necessariamente delle scorribande saracene e della Serenissima, la fortificazione era decisamente di proporzioni più contenute rispetto all’odierna. Progettata con una struttura ricca di torri caratterizzate da una certa altezza e di larghezza contenuta, la fortificazione consentiva di usare le armi dell’epoca per contrastare l’avanzata dei nemici (archi, pietre e l’immancabile olio bollente).
Bisogna quindi attendere fino verso la fine del Quattrocento, e più precisamente il 1481, perché lo stesso Castello Aragonese di Taranto venisse contornato da un canale adatto per le imbarcazioni, con la duplice funzione di proteggere la struttura e, nello stesso tempo, favorire il traffico marittimo. Cinque anni dopo, sotto Ferdinando II d’Aragona, il castello venne nuovamente ristrutturato assumendo la forma attuale: si occupò della direzione dei lavori, in qualità di ingegnere ed architetto, Francesco di Giorgio Martini.
In particolare, furono eliminate le torri alte e strette, in favore delle quali ne vennero edificate delle nuove dall’altezza ridotta e con una larghezza adeguata ad accogliere le nuove armi di difesa, con tanto di rampe e altre strutture di supporto per l’attività militare: i cannoni. Dopo aver realizzato le nuove sette torri, il castello venne ulteriormente modificato nel 1491, con un nuovo rivellino a base triangolare e, quindi, l’anno seguente il Castello Aragonese di Taranto venne completato.
Il declino e la rinascita del Castello
Dopo aver vissuto un’ulteriore fase di sviluppo sotto la dominazione spagnola, che coincise con l’edificazione di nuove strutture difensive, con l’avvento degli Asburgo agl’inizi del Settecento il maniero visse un’epoca di declino, venendo relegato sostanzialmente ad un penitenziario. L’arrivo sulla scena politica di Napoleone coincise con la rinascita del castello, considerando come l’edifico venne ulteriormente ammodernato, con l’allargamento peraltro del canale navigabile e la realizzazione del ponte. Nel 1887, infine, il Castello diventò una delle sedi della Marina Militare.
Il castello, al suo interno, serba ancora testimonianze del suo ricco passato storico: oltre alla cappella di San Lorenzo e due steli che raffigurano un’immagine religiosa e una di guerra, è presente il blasone di Filippo II di Spagna. Non possiamo non segnalare come il Castello Aragonese di Taranto fu d’ispirazione per lo scrittore francese Alexandre Dumas: in effetti, il padre Thomas Alexandre Dumas, già generale sotto Napoleone, venne proprio imprigionato in questo maniero e lo scrittore, nell’elaborare il romanzo il Conte di Montecristo, si ispirò proprio a questa vicenda storica.
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Per concludere il nostro affascinante viaggio alla scoperta delle meraviglie di questo maniero pugliese,vogliamo condividere con voi un video che ben testimonia, ancora una volta, il ruolo di baluardo svolto da questa fortificazione. Avete mai visitato il Castello Aragonese di Taranto? Qualora vi trovaste da queste parti, non fatevi sfuggire una visita a questo luogo storico ricco di fascino e… buona visione a tutti voi!