Principalmente, la crescia di pasqua è un piatto preparato nelle regioni dell’Umbria e delle Marche, ma anche le famiglie pugliesi possono assaporare questa bontà durante la Settimana Santa. Generalmente, con il nome crescia si è soliti indicare alcuni tipi di focaccia, diffusi appunto nelle regioni sopraccitate, molto simili alla piadina romagnola. Secondo le fonti storiche, la crescia era utilizzata come pane dall’esercito bizantino, che per secoli stanziò in Romagna, nelle Marche e nella valle umbra attraversata dalla via Flaminia.
Come accede per altri dolci, come scarcelle di Pasqua, anche delle crescia esistono diverse varianti, secondo la zona in cui viene preparata. Man mano che si scende nel sud italiano, la classica crescia fine, si trasforma in una focaccia generalmente ripiena; il ripieno, solitamente, è costituito da pezzi grossi di formaggio, in particolare pecorino, che durante la cottura si gonfia, lasciando una traccia all’interno della crescia. A volte, il formaggio è collocato anche all’esterno, in modo da rendere più croccante l’esterno della crescia e più saporito l’impasto.
Nel complesso possiamo dire che la classica crescia di Pasqua è conosciuta anche con diversi nomi: crescia sfogliata, crostolo, piadina sfogliata, cresciola, focaccia ripiena, chichì ripieno e pizza di Pasqua. Questa prelibatezza italiana si accompagna bene con affettati come prosciutto, salame, lonza ed è ideale da servire come antipasto o come semplice pane per i pasti molto saporiti. Questa bontà può essere considerato il piatto perfetto per questa Pasqua 2011; in questo modo, porterete in tavola un piatto gustoso e regalerete degli auguri di Pasqua davvero speciale ai vostri ospiti.
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