Oleocantale, un nome da tenere bene a mente
Sulle pagine di questo magazine parliamo spesso di olio di oliva, della sua bontà, delle tipologie disponibili, dei cultivar autoctoni pugliesi e molto altro. Oggi vogliamo introdurre un piccolo “tecnicismo”, per così dire, per andare alla scoperta dell’olio pugliese più nel profondo. Si parla sovente di polifenoli: ma cos’è di preciso l’oleocantale? Che funzione ha? E’ presente in tutti gli olii? Rispondiamo brevemente a queste domande.
Oleocantale, tra i polifenoli uno dei più preziosi
Si sente spesso di parlare di polifenoli, questi “ingredienti” preziosi presenti nell’olio di oliva, capaci di esercitare potenti effetti antiossidanti, di prevenire l’azione radicalizzante e di tenerci lontani da tante patologie tradizionalmente legate al tempo che avanza.
Tra questi polifenoli ve n’è uno chiamato oleocantale. L’oleocantale si caratterizza per potenti proprietà antiossidanti ed antinfiammatorie. Pensate, gli scienziati che se ne sono occupati hanno paragonato l’effetto antinfiammatorio dell’oleocantale a quello dell’ibuprofene, che tipicamente si acquista in farmacia. L’ibuprofene appartiene alla famiglia degli antinfiammatori non steroidei. Cosa vuol dire non steroidei? Significa che non fa parte della classe dei narcotici e non ha molti effetti indesiderati. Oltre all’ibuprofene, sono antinfiammatori non steroidei il paracetamolo e l’acido acetilsalicilico. Si impiegano per tutte quelle patologie che portano a stati infiammatori cronici, tra cui menzioniamo le patologie degenerative e neurodegenerative (esempio classico è il morbo di Alzheimer).
Ebbene, l’oleocantele è molto simile per effetti ad un antinfiammatorio non steroideo
Ebbene, il mondo della scienza si sta ampiamente interessando all’oleocantale e alle sue proprietà straordinarie. Alcuni studi condotti da ricercatori e oncologi di tutto il mondo hanno provato che l’oleocantale uccide le cellule tumorali in soli 30 minuti senza andare ad intaccare le cellule sane. E’ il risultato di uno studio eseguito in vitro, secondo il quale l’oleocantale distrugge i lososomi, dei piccoli organuli secreti dalle cellule malate. Oltre ai test in vitro, sono stati eseguiti anche alcuni test su delle cavie, alle quali è stato somministrato l’oleocantale. In queste cavie che hanno assunto oleocantale le placche beta-amiloidi tipiche della malattia di Alzheimer hanno rallentato la loro crescita. Altri studiosi hanno evidenziato altresì come l’oleocantale sia anche un eccellente antiaggregante piastrinico.
Quanto oleocantale assumere per ottenere effetti assimilabili a quelli dell’ibuprofene?
Ebbene, il mondo della scienza non ha dubbi: l’oleocantele – che sottolineiamo è presente in tutti gli oli vergini ed extravergini – è davvero un toccasana. Naturalmente gli studi ai quali abbiamo accennato poc’anzi sono solamente i primi sul tema, e il mondo della ricerca dovrà ancora prodigarsi a lungo per confermare quanto già intuito. Ma una cosa è chiara: consumare un buon olio di oliva su base quotidiana fa davvero bene alla salute.
Secondo gli studiosi, per ottenere un effetto equiparabile a quello dell’ibuprofene, l’ideale è assumere 4 cucchiai di olio vergine o extravergine di oliva al giorno. Che sono, di fatto l’equivalente di 125 mg di ibuprofene. Naturalmente, non sarà un consumo occasionale a regalarci gli effetti benefici illustrati in questo breve articolo. Come sempre accade quando si tratta di prodotti naturali, gli effetti si apprezzano a seguito di un consumo costante e regolare.
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