L’antica storia delle mele cotogne
Diamo ora uno sguardo ad una conserva preparata con un frutto la cui storia affonda le radici in un passato molto lontano. La coltivazione delle mele cotogne avveniva già attorno al 2000 a.C., e questo frutto era dedicato alla dea Afrodite. Anche nel mondo romano, le mele cotogne erano ben note e menzionate negli scritti di autori come Virgilio, Catone e Plinio. Ma andiamo con ordine e cerchiamo di scoprire che cosa rende così particolarmente interessanti le mele cotogne, frutto che possiamo trovare facilmente nella gastronomia del Salento e non solo.
Le caratteristiche delle mele cotogne
Da un punto di vista estetico, le mele cotogne si distinguono per la classica colorazione giallo oro. Non tutti conoscono le proprietà di questi frutti che, a causa della loro compattezza e del gusto decisamente aspro, non sono molto ambiti per una consumazione fresca. Al contrario, sono utilizzate da tempo immemore per la preparazione di confetture e per essere cotte al forno. Soltanto se sottoposte ad ammezzamento, con il conseguente ammorbidimento e addolcimento della polpa, le mele cotogne sono mangiate fresche.
Le proprietà nutrizionali delle mele cotogne
Considerando che i frutti giungono a maturazione nei mesi di ottobre e novembre (talvolta anche agli inizi di dicembre), è chiaro come si prestino alla realizzazione di conserve. Le mele cotogne hanno un apporto calorico di circa 25 kcal per 100 grammi e sono molto ricche di pectina, una miscela di acidi con effetti benefici per contrastare l’innalzamento della glicemia e del colesterolo. Questi benefici hanno ricadute positive a livello cardiovascolare e gastrointestinale.
La ricetta della marmellata di mele cotogne
Dopo aver esplorato gli usi alternativi, concludiamo con la ricetta tradizionale della marmellata di mele cotogne.
Ingredienti necessari:
- 3 chilogrammi di mele cotogne
- 2 chilogrammi di zucchero
Per iniziare, lavate accuratamente le mele cotogne e affettatele in fette sottili. Fate macerare le fette in un contenitore di acciaio inossidabile con lo zucchero per tutta la notte. Poi, cuocete a fuoco lento, mescolando frequentemente. La marmellata è pronta quando assume un colore biondo rossiccio e non scivola facilmente sul piatto. Versate la marmellata ancora calda nei barattoli, lasciando un centimetro di spazio, e chiudete ermeticamente. Capovolgete i barattoli per circa 5 minuti per autosterilizzarli.
Varianti e idee per la marmellata di mele cotogne
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Per chi cerca varianti o ulteriori idee, ecco alcune opzioni:
- La marmellata di mele cotogne può essere aromatizzata con cannella per un sapore più speziato.
- Si può preparare una marmellata di mele cotogne senza zucchero per una versione più salutare.
- Per chi ha il Bimby, esistono numerose ricette specifiche, come la marmellata di mele cotogne Bimby Giallo Zafferano.
- Utilizzare la marmellata di mele cotogne in dolci, come la crostata o il ciambellone.
- Benedetta Rossi ha diverse versioni della marmellata di mele cotogne, offrendo ispirazione per tutti i gusti.
Ricette correlate e altre preparazioni
Le mele cotogne sono protagoniste anche in altre preparazioni tradizionali, come la cotognata, una sorta di marmellata dura tipica del Salento e della Sicilia. Per prepararla, si segue un procedimento simile a quello della marmellata, ma la cottura è prolungata fino a ottenere una consistenza più solida. Esistono varianti come la cotognata leccese, la cotognata dura siciliana e la cotognata bimby. Anche in questo caso, Benedetta Rossi offre versioni facili da seguire.
La cotognata: una dolce alternativa
La cotognata è una dolce preparazione a base di mele cotogne che si distingue per la sua consistenza dura e compatta. È perfetta da tagliare a pezzetti e gustare come snack o da usare come ingrediente in altri dolci. La ricetta della cotognata varia leggermente a seconda delle tradizioni locali, ma la base resta sempre la stessa: mele cotogne, zucchero e una lunga cottura. Per chi ha il Bimby, ci sono versioni specifiche che facilitano il processo. La cotognata leccese e la cotognata siciliana sono tra le varianti più apprezzate.