Siamo a Giuggianello in provincia di Lecce, nel basso Salento. Qui, le campagne sono terre fitte ed intrise di leggende, “cunti” e racconti popolari, dai quali fanno sovente capolino creature singolari piccole piccole e grandi grandi. Gnomi, ciclopi, elfi, fate e fatine popolano questo mondo incantato, recondito e misterioso e spesso si svelano in tutta la loro straordinaria e variopinta bellezza. Certo, per seguirci in questo racconto dovrete usare un po’ della vostra fantasia. Avviciniamoci dunque a un masso fatato, che giace indisturbato dalla notte dei tempi all’ombra di un ulivo secolare proprio in quel di Giuggianello. E conosciamo i personaggi che popolano questo mondo.
Massi e pietre giacciono indisturbati nelle campagne salentine sin dalla notte dei tempi
La campagna salentina è punteggiata di massi fatati e misteriosi che spesso custodiscono tesori preziosi e nascosti, difficili da raggiungere. Vi abbiamo già raccontato recentemente la storia della leggenda della Specchia dei Mori. Ma in Salento queste storie non mancano mai ed anzi, soffermandosi qua e là a fare due chiacchiere con gli anziani che spesso in buona stagione si accomodano sull’uscio delle loro case a guardare il passaggio della gente, ne scoprirete davvero tantissime. Sembra, dunque, che questi massi che ancora oggi possiamo incontrare nelle campagne salentine, siano stati ivi collocati per commemorare i defunti o, chissà, per adorare qualche divinità sconosciuta. Ma non solo: spesso custodiscono leggende molto suggestive.
Storia del masso della vecchia
Il masso al quale ci riferiamo si presenta con una forma particolare, che ricorda più o meno quella di un fungo. Lo chiamano “il masso della vecchia”. La vecchia naturalmente è una strega, e come sempre accade in questi casi non può mancare una leggenda che ha a che fare con un tesoro. Un tesoro che sembra ancora oggi sia celato da qualche parte nelle campagne in quel di Giuggianello. Chiedete agli anziani della zona: in passato si usava raccontare ai bambini che a Giuggianello vivesse una vecchia strega, che si aggirava nelle campagne reggendosi malamente ad un bastone nodoso. Con lei, un orco gigante, forse il famoso Nanni orcu che ancora oggi abita il Salento nell’immaginario collettivo. Ebbene, narra la leggenda che la vecchia e l’orco avessero l’abitudine di andar per campagne assieme, spostando qua e là massi e pietre come meglio gli aggradava, e talvolta nascondendo qualche prezioso tesoro.
L’archiatura nascosta sotto il Masso della Vecchia
Tra questi massi ve n’era uno che si diceva nascondesse proprio una grossa un’acchiatura o archiatura, ovvero un tesoro. In Salento le archiature sono proprio piccoli o grandi tesori lasciati talvolta da un congiunto oramai defunto, altre volte invece dal Diavolo in persona. Il tesoro della Specchia dei Mori del quale abbiamo già avuto occasione di parlare sarebbe una gallina d’oro con i suoi dodici pulcini (sempre in oro). Nel caso del masso della vecchia di Giuggianello, invece, il tesoro consisterebbe in 12 chioccioline d’oro. Due leggende molto simili, dunque, con questo numero simbolico che ritorna ancora una volta prepotentemente (d’altronde, 12 erano anche gli Apostoli). Secondo la leggenda, sembra che siano stati in molti a tentare di rubare le 12 chiocciole, ma invano. E anzi, di chi ci ha provato non si è più saputo nulla. In quel di Giuggianello per lungo tempo si è pensato che per riuscire a rubare l’acchiatura fosse necessario recarsi a ridosso del masso della Vecchia la notte di San Giovanni, perchè si tratta della notte in cui “il velo tra i mondi” diviene più sottile ed è più facile che accadano le magie.
Storia del giovane che sfidò la Vecchia
Dunque accadde che una notte tra il 23 e il 24 giugno di tanti anni fa un giovane giugganellese tentò di sfidare la sorte. Decise dunque di avventurarsi ed incamminarsi tra gli ulivi. Giunto al cospetto della megera, il giovane la sfidò, e lei colse la sfida, dicendo “Ti darò il tesoro se riuscirai a rispondere a 3 domande”. Il ragazzo decise di accettare la sfida, convinto di riuscire a superarla. La strega gli rivolse i primi due quesiti ed il giovane rispose correttamente, ma non accadde lo stesso per il terzo quesito. Dopo aver sbagliato la risposta del terzo quesito, il giovane fu incenerito all’istante e trasformato in un altro dei tanti massi che punteggiano questa terra così arida e fertile al contempo. Se vi trovate a passeggio per le campagne del Salento, fate caso ai massi che la popolano e sbirciate qua e là sotto qualcuno di essi: magari troverete anche voi qualche antico tesoro.