Un po’ di storia sul nome Regione Puglia
Scoprire le origini e la storia della Regione Puglia che sono alla base di un nome, è sempre un’esperienza affascinante: per esempio, voi vi siete mai domandati da dove derivi il nome della nostra regione, Puglia, e per quale motivo si possa essere poi imposto e – a seconda dei momenti storici – evoluto fino a giungere alla sua forma attuale? Oggi cerchiamo di scoprirlo meglio e di capire insieme come mai questa parte d’Italia si chiami in questo modo.
Il toponimo Puglia, alle sue origini, ha il nome Abulia: e quest’ultimo, a sua volta, deriva dal latino Apulia, che trova nel termine di Apluvia la conferma definitiva dell’origine.
Osservando meglio quindi Apluvia, ci si rende conto di come il territorio sia stato chiamato in questa maniera per una caratteristica climatica: il suffisso privativo a, infatti, si unisce al termine pluvia – pioggia – indicando quindi la Regione Puglia come un territorio poco piovoso.
La Regione Puglia e i suoi popoli originari
Dopo questa prima doverosa parentesi sull’origine del nome di questa terra, preoccupiamoci ora di ricostruire il passato storico in termini di occupazione da parte di popolazioni differenti.
Il territorio, sin dall’antichità, è stato colonizzato in epoche differenti dai tre gruppi etnici dei Dauni, cui si possono aggiungere poi i Peuceti e, infine, anche i Messapi, considerando come ognuno di questi si sia stanziato in aree differenti.
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Il popolo dei Dauni, storicamente è stato collocato in un’area che è rappresentata oggi dagli abitanti della provincia di Foggia, mentre che, i Peuceti si ritiene fossero gli abitanti dell’area centrale della Puglia e, infine, ai Messapi spettava invece il territorio odierno del Salento, che comprende così le province di Brindisi, Taranto e Lecce. Da questa natura composita, è derivato il nome di terra delle Puglie.
Il territorio della Regione Puglia
Il territoro pugliese si estende per circa 350 chilometri sul Mare Mediterraneo ed arriva – anche se parzialmente – pure sullo Ionio, conservando comunque un modello comune per quanto riguarda la conformazione geografica: nell’area settentrionale si trova infatti il Gargano con il Tavoliere, che realizzano un’alternanza tra rilievi e pianura, dopodiché, si trovano le alture delle Murge cui segue la pianura della Penisola salentina.
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A livello geologico, la Puglia riveste un certo interesse soprattutto per la caratteristica presenza di formazioni carsiche, che si articolano all’interno di grotte, spesso utilizzate in passato anche per realizzarvi chiese rupestri, o ancora, semplicemente delle abitazioni o i famosi frantoi per la produzione di olio extravergine pugliese. Scarsa è la disponibilità di acque in superficie, salvo nelle zone delle lame e delle gravine, dove scorrono corsi d’acqua a carattere torrentizio.
Il clima della Puglia
A livello climatico, la Puglia – proprio come abbiamo avuto modo di spiegarvi in precedenza per quanto riguarda il toponimo – gode di un clima dalla piovosità ridotta nel corso dei mesi invernali, a differenza di quanto avviene invece nel territorio che si trova sul versante tirrenico, mentre che, d’estate è contraddistinta da un clima che è generalmente molto secco, con importanti fenomeni siccitosi.
In ragione anche dell’innegabile mitezza del clima invernale, il territorio regionale è – almeno in alcune aree – interessato da alcuni flussi turistici invernali, che nelle intenzioni delle istituzioni locali andrebbero promossi ancor di più, per limitare in maniera importante il carattere altrimenti stagionale del settore economico del turismo.
La Regione Puglia: le dinastie e le conquiste nella storia
In considerazione della sua posizione geografica privilegiata, la Puglia è stata sin dall’antichità interessata da fenomeni immigratori di una certa rilevanza: i primi ad insediarvici, sono stati i coloni greci, che hanno così dato vita a centri abitati che, con il passare del tempo, sono poi entrati a fare parte – a pieno titolo – di quello che è il mondo della Magna Grecia.
Di quel periodo storico, e anche di quello successivo dell’età romana, esistono innumerevoli testimonianze sparse su tutto il territorio, con monumenti e reperti archeologici che sottolineano il carattere interessante, dal punto di vista storico, della Regione Puglia. Tra i vari musei regionali, come del resto anche in istituzioni museali situate al di fuori del territorio regionale, si possono ammirare queste testimonianze del passato.
Attorno alla metà dell’anno Mille, furono i normanni a conquistare la Puglia: un popolo di guerrieri venuti dal nord della Francia, seppe conquistare il dominio su questa terra, lasciando tante tracce del passato, come per esempio negli edifici dalla caratteristica architettura romanica, tra le quali, spiccano in maniera particolare le preziose ed imponenti cattedrali, talvolta poi rimaneggiate nel corso dei secoli successivi.
Federico II di Svevia
Le testimonianze più preziose sono quelle che si possono ascrivere al periodo di Federico II di Svevia: una su tutte è il famosissimo Castel del Monte, un edificio fortificato che si trova nell’area di Andria, e sul quale resistono tutt’oggi notevoli dubbi sulla destinazione di uso che potesse avere. A questo maniero, si aggiungono poi anche tante altre costruzioni fortificate dell’epoca, che sono tutt’oggi visitabili.
Dopo la scomparsa di Federico II, in Puglia – come del resto in tutto il Regno di Napoli – si affacciò la dinastia degli Angioini, che a loro volta lasciarono innumerevoli tracce del proprio passato, realizzando castelli ed edifici religiosi degni di nota, come la famosa Cattedrale di Lucera. Per circa due secoli, il territorio pugliese venne arricchito di testimonianze artistiche ed architettoniche di questo tipo, cui fece seguito il periodo rinascimentale.
Di quest’epoca, si possono ammirare anche nel presente la Cattedrale di Ostuni, la Chiesa Matrice di Mola di Bari, dopodiché, nell’arte si fece largo il fenomeno del barocco, molto visibile a Lecce e nel Salento, sebbene di testimonianze di questo periodo storico ve ne siano parecchie anche in altre aree della regione.
A cavallo tra Settecento ed Ottocento
A cavallo tra Settecento ed Ottocento, si svilupparono quindi nuovi stili, dei quali la città di Martina Franca ne è un interessante esempio, dove le costruzioni di quell’epoca si sono affiancate a quelle del passato, realizzando un interessante mosaico di stili e di epoche: la massima espressione di questo momento, è visibile nell’estensione dell’area delle cittadine interessate dal fenomeno, dove gli edifici moderni hanno soppiantato quelli medievali.
In sostanza, dove erano presenti mura fortificate e strutture di difesa, nel frattempo divenute inutili, e in concomitanza con l’aumento della popolazione, è stato necessario ampliare gli spazi a disposizione della popolazione, ormai troppo numerosa per vivere in centri storici medievali.
Per concludere, poi, facciamo una breve parentesi sull’epoca liberty, di cui in Regione Puglia vi sono notevoli ed interessanti testimonianze, insieme col futurismo fascista.
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