Bari ad un primo sguardo
La storia di Bari affonda le sue radici nell’età del Bronzo. La città come la vedete oggi si articola in due parti importanti, la città vecchia e la città nuova. La città vecchia sorge sulle rovine di una piccola cittadina romana e conserva ancora l’aspetto di una cittadina medievale: un vero e proprio dedalo di viuzze e stradine proteso sul mare. La città nuova, invece non è così antica, ma si è sviluppata un poco per volta a partire dall’Ottocento in poi: il suo aspetto è molto ordinato, tant’è che le strade sono perfettamente organizzate a mo di scacchiera. La famosa basilica di San Nicola è uno dei simboli incontrastati della città e si trova nella parte vecchia. In generale, tuttavia, possiamo affermare che l’intera città di Bari, grazie alla sua posizione geografica strategica, protesa verso il mare e verso l’Oriente, è stata teatro di non pochi fatti di interesse storico. Ancora oggi la fiera del Levante – un’importante manifestazione campionaria che ha luogo puntualmente dal 1930 ad oggi – è segno, testimonianza e se vogliamo anche retaggio di una propensione della città agli scambi commerciali ed a farsi portavoce di una serie di influenze provenienti anche da molto lontano. Ancora al di fuori della città vecchia e della città nuova c’è un’ampia zona industriale, ricca ed operosa, sviluppatasi dagli anni Sessanta del Novecento in poi sull’onda di una serie di sussidi pensati per la ripartenza del Mezzogiorno. Attorno ad essa si sono venuti a creare grossi quartieri operai. Il tutto dà vita alla cosiddetta città metropolitana di Bari.
Fondazione di Bari tra realtà e leggenda
Vuole la leggenda che la città di Bari fu fondata da un certo Iapige, figlio di Dedalo, il leggendario costruttore del noto labirinto (non dimentichiamo che gli antichi abitanti di una parte della regione corrispondente all’area attorno a Bari erano proprio chiamati Japigi). La fondazione della città viene fatta risalire a ben 537 anni prima della fondazione di Roma, dunque stiamo parlando di una città davvero molto antica. Peraltro Iapige è anche presente all’interno dell’Eneide, e se ben ricordate sarebbe figlio di Licaone (primo lupo mannaro di Puglia), così come lo furono Peucezio e Daunio, che a loro volta avrebbero dato il nome ad altre zone della Puglia. Sarebbe stato poi il leggendario comandante Barione a chiamare invece la città Bari. Si tenga presente che in greco Baris indica un particolare tipo di imbarcazione. L’immagine del barione, un putto alato a bordo di un’imbarcazione nell’atto di scoccare una freccia, è considerato uno dei più antichi stemmi della città. Oggi lo stemma non è il barione, ma una raffigurazione araldica che consta di due parti con colori differenti, con un ramo di quercia, uno di alloro e lo stemma della città. Tornando al Barione, sembra che questa raffigurazione così simbolica e conosciuta in città, presente oggi sulla facciata del palazzo Fizzarotti, risalga per lo meno al III secolo a.C, come testimoniato da un’antica moneta in bronzo ritrovata in zona.
Breve storia di Bari
Come detto, Barium fu municipio romano. In epoca Medioevale Bari fu bizantina sino all’arrivo dei Normanni, che la conquistarono poco dopo l’anno Mille. E’ proprio in questo periodo che alcuni pellegrini riportarono a bari le spoglie mortali di San Nicola, un fatto che rese la città meta di pellegrinaggi e suscitò non poco interesse. Venne dunque edificata non solo la Basilica di San Nicola, ma anche diversi edifici ad uso abitativo, sorti proprio sull’onda di questo evento straordinario. Durante la dominazione normanna, così come durante quella sveva, la città fu molto vivace: fu un porto commerciale di primaria importanza, sede di commerci e di fiere, oltre che porto dal quale partirono molte spedizioni durante le Crociate. La vivacità commerciale e la presenza di numerosi armatori continuò anche per i secoli successivi. La decadenza della città si ebbe durante la dominazione spagnola (nel Cinquecento e nel Seicento), così come con l’annessione al Regno delle Due Sicilie.