A San Martino tutto il mosto diventa vino, dice il vecchio detto. Un “rito” novembrino che si compie tradizionalmente l’11 del suddetto mese in tutta Italia senza eccezione alcuna. Anche in Puglia, regione della straordinaria tradizione vitivinicola, San Martino è una festa molto sentita. Qui, le famiglie si riuniscono e danno vita a momenti conviviali sotto il segno della carne più genuina, delle prime caldarroste di stagione e, naturalmente, dell’ottimo vino novello. Ma scopriamo qualcosa di più su questo santo così amato da tutti e sulle tradizioni che ne accompagnano la celebrazione.
Chi era San Martino?
La figura di San Martino è ben presente nell’immaginario collettivo di tutti noi grazie al celebre episodio del santo che, imbattutosi in un mendicante, decide di tagliare il suo mantello in due con la spada al fine di offrirgliene la metà e consentirgli di scaldarsi. Nome da guerriero (Martino da Marte, Dio della Guerra), genitori pagani, asceta ed amante della vita monastica ma anche esorcista e grande evangelizzatore, san Martino ha saputo far presa sulle masse tanto in vita quanto dopo la sua morte. Solo in Francia le chiese a lui dedicate sono oltre 4mila, mentre in Italia sono circa 900. Non è venerato solamente dalla Chiesa Cattolica, ma anche da quella Ortodossa così come da quella Ortodossa Copta.
Di cosa è patrono San Martino?
San Martino si festeggia l’11 dicembre, che non è il giorno della sua morte, bensì il giorno in cui venne sepolto a Tours (se lo contesero Poitiers e Tours, ma alla fine fu sepolto a Tours). E’ patrono di un gran numero di categorie, dai cavalieri, ai sarti (per ovvi motivi), ai fabbricanti di maioliche, ma anche dei viticoltori e vendemmiatori ed osti (e qualcuno dice anche degli ubriachi!). In generale, un pò in tutta Italia la festa di San Martino si associa alla maturazione del vino novello ed è occasione di festa. Ogni regione lo fa a modo suo, chi più chi meno.
In Veneto…
In Veneto in occasione della festa di San Martino si prepara un dolcetto a forma di San Martino a cavallo, fatto di biscotto e decorato con innumerevoli codette e confetti glassati. Nel veneziano, i bambini festeggiano San Martino un pò come si fa oggi ad Halloween, girando per le case cantando e suonando con pentoline improvvisate e domandando un dolcetto o una monetina.
A Palermo…
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A Palermo San Martino si festeggia gustando dei biscottini preparati in casa per l’occasione nel celebre Passito di Pantelleria. Sono gli abbagnati nn’o muscatu.
San Martino in Puglia ed in particolare in Salento
Una delle regioni italiane dove la festa di San Martino è davvero molto sentita è la Puglia, ed in particolare il Salento, l’estrema propaggine della regione. Qui, come già detto in apertura, si festeggia con pranzi e cene in famiglia. Si mangia in abbondanza, si brinda con il vino novello e si arrostiscono le caldarroste nel camino. Un’altra tradizione tipica del Salento relativa a San Martino è la preparazione delle pittule, deliziose frittelline di pane fritto, spesso fritte proprio nell’olio portato a bollore nel camino acceso. Qui si usa gustarle con del buon vincotto d’uva o di fichi.
3 curiosità su San Martino
1 – Perché si dice fare San Martino?
Il detto Fare San Martino significa un po’ “togliere le tende”. Deriva dal fatto che al tempo della mezzadria, i contratti per la gestione delle terre scadevano e ripartivano sempre l’11 novembre. Era comune dunque imbattersi in famiglie intente a “traslocare” da un casale di campagna verso un altro proprio in occasione di San Martino.
2 – Cosa c’entra l’oca?
In Germania, in Austria ed in Alto Adige si usa mangiare l’oca in occasione del giorno di San Martino. L’oca rappresenta in qualche modo il santo perché narra la leggenda che egli era piuttosto restio all’idea di diventare vescovo, sicché, per evitare di essere nominato tale, si era nascosto in un’occasione proprio in una stalla, in mezzo alle oche.
3 – Dottore della Chiesa
All’interno della basilica di Santa Maria Assunta, in località Torcello (un’isola di Venezia), San Martino è raffigurato come quarto Dottore della Chiesa assieme a Ambrogio, Agostino e Gregorio Magno, “rubando” il posto a Girolamo!