Una terra ricca di goloso street food per tutti i gusti
Così come nella storia, nell’arte e nella cultura, anche in cucina la Puglia può vantare un ricco e diversificato patrimonio di ricette frutto delle usanze e tradizioni culinarie dei popoli che hanno dominato questa area del nostro paese. Oggi vogliamo soffermarci a dare uno sguardo alle specialità da gustare per la strada, andando al di là dei famosi e notissimi panzerotti e delle focacce, oppure degli sfiziosi e conosciutissimi taralli, suggerendovi qualche esempio di street food davvero irresistibile nella sua semplicità e nel suo gusto.
Lo street food pugliese: un universo ricco di sapore
La prima specialità che vogliamo presentarvi è il rustico leccese, perfetto per rompere la fame a metà mattina: la pasta sfoglia si unisce soavemente a besciamella, mozzarella, pomodoro e pepe, con un aspetto simile a quello dei vol-au-vent. Come seconda specialità, vogliamo citare invece la mitica pitta rustica – nota anche come gattò, dal francese gâteau, torta – preparata con un impasto a base di patate dalla pasta gialla, formaggio (caprino), olio evo, pepe, sale e uovo – su due strati – arricchito di pomodorini, olive, capperi, fiori di finocchietto selvatico, cipolle, pomodorini e pomodoro.
Che cosa dire poi delle pucce alla pizzaiola – i pizzi – preparati con farina di grano duro, pomodorini, peperoncino, olive nere e cipolle, specialità che davvero non ci si può far mancare durante una gita a Lecce? Durante un soggiorno in Salento, poi, non si può rinunciare a gustare la sceblasti, vera protagonista dell’omonima sagra estiva di Zollino: questi piccoli panini impreziositi olive nere, pomodori, cipolle, capperi, zucchine, cipolle (e talvolta anche di peporincino) venivano consumati durante la preparazione di altri prodotti da forno.
Altre golose specialità sono le pirille e le piscialette: le prime si preparano con un impasto a base di farina di grano duro, acqua, lievito e sale, venendo quindi condite con pomodori freschi e olio o, in alternativa, con gl’intramontabili pezzetti di vitello con sugo. Nel caso delle seconde, invece, la tradizione del recupero dei resti dell’impasto, impone l’uso di ingredienti semplici per il condimento, che può essere realizzato con olio, pomodoro, peperoncino, cipolle, olive e capperi.
A Surbo e Nardò, invece,la cazzateddhra è protagonista dello street food in due modi differenti:nel primo caso, si tratta di un prodotto da forno – un piccolo pezzo di impasto – usato in origine per testare la temperatura raggiunta dal forno. Nel caso di Nardò, invece, la cazzadeddhra è un piccolo pane ottenuto con i resti di pasta, impreziosito da olio evo (intiepidito) e pepe, protagonista delle feste di San Francesco di Paola, agl’inizi di maggio.
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Ad Ischitella, invece, a spadroneggiare sono la pizza sfoglia e la scannatedda: ottenute entrambe con semola di grano duro, lievito madre ed acqua, con l’impasto realizzato tra falzador e tavler, la prima si arricchisce con sale, olio e fiori di finocchio selvatico dolce prima della lievitazione, arrotolando poi la pasta. La seconda, invece, prevede che il condimento venga aggiunto dopo aver fatto riposare la pasta, cui viene data la caratteristica forma a treccia.
Concludiamo il nostro tour tra lo street food pugliese citando la zampina di Sammichele di Bari – salsiccia bovina con sale, pepe, pomodori pelati, prezzemolo (o basilico) e formaggio, dalla caratteristica forma a spirale – che viene preparata alla brace o al sugo e, infine, gli gnummareddi: questi involtini a base di frattaglie, vengono arricchiti con foglie di prezzemolo e quindi messi in un budello.
Abbiamo stuzzicato il vostro appetito con tutte queste bontà? Allora non fatevi mancare un assaggio del migliore street food pugliese…