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Gli olii stranieri alla conquista dell’Italia

Come saprete bene, le importazioni degli olii provenienti dall’estero sono aumentate negli ultimi anni ed anche nella regione pugliese vi è stato un picco di richiesta d’olio non proveniente dal territorio, nonostante la Puglia si contraddistingua per essere uno dei più importanti olivicoltori d’Europa. La stessa Coldiretti ha fatto notare che le importazioni provengono principalmente da paesi vicini a noi: parliamo di Grecia, Spagna e Tunisia. Queste nazioni, difatti, riescono a proporre questo prodotto ad un prezzo inferiore rispetto a quello della regione e, alla fine, vengono imbottigliati mischiandoli insieme con gli oli della regione.

Non dimentichiamoci però che gli olii stranieri fanno lunghi viaggi per giungere a casa nostra e, soprattutto, contribuiscono a far innalzare le emissioni di CO2; peraltro, si possono danneggiare anche durante il trasporto, specie se fatto malamente. Dunque, unendo diversi olii esteri ad marchi – pure storici – si cerca di dare una parvenza italiana ad un prodotto che, in realtà, ha ben poco di italiano!

In Puglia nasce il marchio IGP Olio di Puglia

La conseguenza di queste azioni sconsiderate – se così si possono definire – hanno portato proprio alla nascita dello storico marchio “IGP Olio di Puglia, che ha delle regole ben precise per la produzione dell’olio extravergine di oliva pugliese. Con questo marchio, quindi, si cerca di far restare in Puglia il valore aggiunto della filiera olivicolo-olearia, così da utilizzare solamente olive provenienti dai terreni in loco. Inoltre, gli stessi impianti di trasformazione, stoccaggio e confezionamento dovranno risiedere proprio in Puglia!

IGP - Olio di Puglia
IGP – Olio di Puglia

Angelo Corsetti, direttore di Coldiretti Puglia, fa anche sapere che è importante muoversi velocemente per poter far entrare in vigore il disegno di legge per le norme che riguardano i reati agroalimentari. Con queste si cerca di introdurre l’etichetta del termine minimo di conservazione (pari a 18 mesi dall’imbottigliamento), ma anche il riconoscimento di altri elementi che possono contribuire a tutelare l’olio buono da quello che è solamente un mix di oli europei. Naturalmente, si sottolinea pure l’importanza di sanzionare i pubblici esercizi nel caso quest’ultimi presentassero male l’olio agli occhi dei clienti; non dimentichiamoci neppure del reato di contraffazione circa l’indicazione geografica.

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