Il Porto di Taranto è strategico per Italia e Europa
Sono giorni piuttosto concitati per tutti coloro i quali lavorano nelle strutture del porto e del terminal di Taranto, considerando come anche la liquidazione della società Terminal Container Taranto non è più un tabù, in una città dove già l’Ilva con le sue traversie ha portato parecchia preoccupazione tra la popolazione. A rincuorare gli animi, però, giungono voci positive da Roma, considerando come anche il Governo ritiene che l’infrastruttura tarantina è di importanza strategica non soltanto per il nostro paese, bensì, anche per l’Europa per il corridoio Nord-Sud.
Salvare il lavoro per lo sviluppo di Taranto
In effetti, al momento sono ben 540 i posti di lavoro che sono toccati dalla questione, e anche in previsione di quello che può essere lo scenario futuro della società all’interno di un porto rinnovato, con nuove infrastrutture che ne possono potenziare l’operatività, le scelte della Taranto Container Terminal sembrano destare più di qualche preoccupazione, anche perché ad oggi ci sono stati ben tre incontri – sull’arco di un solo mese – presso il Governo per cercare di trovare una soluzione alla crisi che ha investito l’azienda e che getta qualche ombra sul futuro.
Taranto Container Terminal via dal porto di Taranto?
Dopo la cassa integrazione, e il mancato rinnovo di quest’ultima, ora il rischio che i tre operatori dietro la Taranto Container Terminal – che sono Maneschi, Evergreen e Hutchinson – decidano di abbandonare il porto di Taranto, si fa sempre più reale. Qualora ci fosse l’abbandono, il Governo e l’Autorità Portuale si ritroverebbero in mano l’infrastruttura: e attraverso una concessione, potrebbe poi tornare in mano a qualche investitore. Nel mentre, però, la situazione a Taranto potrebbe farsi complicata…