Tutti insieme contro le trivelle nel Salento
La volontà di resistere contro l’avanzamento di un’opera che non si sente propria, il desiderio di difendere il territorio in cui si è nati, la voglia di preservare certe bellezze naturalistiche anche per il futuro: queste tre sono soltanto alcune delle motivazioni che spingono l’intero Salento a pronunciarsi contro le prospettate trivellazioni in mare, e che hanno spinto le diverse forze politiche attive a livello locale, seppure ognuna nella sua specificità, a sottolineare la volontà di sottoscrivere un documento comune, al di sopra delle rispettive rivendicazioni politiche, per rinnovare l’opposizione contro l’arrivo delle trivelle nell’area salentina.
Non solo la politica: anche l’università e le istituzioni dei parchi
A Lecce, tuttavia, non è stata soltanto la politica locale, quella di Taranto e di Brindisi, a rinnovare l’impegno delle province contro i progetti di ricerca del petrolio: anche dal mondo accademico, come del resto da parte dei rappresentanti delle aree naturali di Porto Cesareo e Santa Maria di Leuca, sono arrivati degli altolà, motivati questi ultimi sulla scorta dello studio del professor Boero, che giudica l’uso delle trivelle troppo pericoloso per il fragile equilibrio dell’ecosistema presente. A preoccupare sono per esempio le perdite derivanti dall’attività di prospezione, che già nella vicina Basilicata hanno causato il danneggiamento di 20.000 ettari della fossa bradanica…