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Una nuova AIA per l’Ilva di Taranto

La vicenda dell’Ilva di Taranto è destinata a tener l’attenzione viva attorno a sé ancora per parecchio tempo, anche in seguito alla nuova Autorizzazione Integrata Ambientale, l’AIA, che ha approvato il Ministero dell’Ambiente e secondo la quale, gli stabilimenti produttivi dovranno fare i conti con alcune importanti novità, tra le quali, la riduzione del cinquanta percento della produzione e, d’altro canto, l’eliminazione del pet coke dai processi di lavorazione, considerando che lo stesso – derivato dal petrolio – viene usato in qualità di combustibile, rilasciando un’importante quantità di inquinanti.

L’Ilva di Taranto: un’AIA da 8 milioni di produzione e meno emissioni

In termini reali, questa nuova AIA del Ministero dell’Ambiente porta l’Ilva di Taranto a una situazione in cui la produzione arriva a calare del 50 percento fino ad 8 tonnellate annue (contro le precedenti 15), fatto che contribuisce a ridurre di ben il 70 percento le emissioni inquinanti e le polveri della cokeria. Le altre misure previste dall’AIA, contemplano il blocco e la successiva ricostruzione dell’altoforno 1, la dismissione dell’altoforno 3 e la disattivazione delle batterie di cokeria. In un quadro simile in cui la siderurgia italiana sembra essere indirizzata verso il ridimensionamento, anche gli stabilimenti ligure e piemontese, negli ultimi tempi, sono sul chi vive.

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