pasta del supermercato perchè evitarla - LaTerradiPuglia.it

La pasta è un alimento base nelle cucine italiane e di tutto il mondo. Gli italiani sono noti per essere grandi consumatori di pasta, e secondo le stime recenti, il consumo medio pro capite in Italia è di circa 23-25 kg di pasta all’anno per persona. Questo dato pone l’Italia al primo posto nel mondo per consumo di pasta pro capite. Inoltre, questo consumo elevato riflette l’importanza culturale e gastronomica della pasta nella dieta italiana, dove è considerata un alimento base e viene consumata regolarmente, spesso più di una volta al giorno.

Sfortunatamente però, non tutte le paste sono uguali. Le varietà di pasta che si trovano comunemente sugli scaffali dei supermercati possono sembrare pratiche ed economiche, ma nascondono diverse insidie che possono influenzare negativamente la nostra salute e il benessere del pianeta. In questo articolo esploriamo perché la pasta industriale non è sempre la scelta migliore e quali sono i rischi che spesso vengono ignorati.

1. Qualità del grano: il cuore del problema

La maggior parte della pasta industriale venduta nei supermercati è prodotta con grani “moderni”, che sono stati selezionati e modificati nel tempo per aumentare la produttività agricola. Questo grano è stato manipolato per crescere più velocemente e resistere meglio alle malattie e alle intemperie, ma queste modifiche hanno avuto conseguenze negative per la nostra salute.

I grani moderni utilizzati nelle paste industriali tendono ad avere:

  • Contenuto di glutine più elevato e più “aggressivo”, il che può risultare più difficile da digerire per molte persone, aumentando il rischio di sviluppare sensibilità o intolleranze. Questo è il motivo per cui il glutine in tempi recenti è stato ampiamente demonizzato: di per sé il glutine non fa male, ma nella società moderna e consumistica si tende ad abusarne, prediligendo per l’appunto alimenti nei quali è sovradosato: e per questo poi l’organismo ne risente. Ma non solo: come leggerete nel paragrafo seguente, è anche la qualità del glutine a peggiorare nelle paste di produzione industriale.
  • Minor valore nutrizionale, poiché la selezione dei grani è spesso orientata a migliorare la resa piuttosto che preservare i nutrienti. Grani antichi come il Senatore Cappelli, al contrario, sono rimasti pressoché immutati, mantenendo un equilibrio nutrizionale superiore.

2. Processi di produzione industriali: addio nutrienti

Le paste industriali sono spesso prodotte con metodi ad alta intensità e a velocità elevate, che possono compromettere la qualità finale del prodotto. Uno dei processi più critici è l’essiccazione: la pasta venduta nei supermercati viene solitamente essiccata a temperature molto alte per accelerare la produzione.

Questo tipo di essiccazione:

  • Distrugge parte dei nutrienti presenti nella farina, come vitamine e minerali essenziali.
  • Influisce negativamente sulla qualità del glutine, rendendolo ancora meno digeribile.

Al contrario, le paste artigianali o fatte con farine di grani antichi, come il Senatore Cappelli, sono spesso essiccate lentamente a basse temperature, mantenendo intatte le proprietà nutrizionali e offrendo un prodotto più sano e facile da digerire.

3. Additivi e conservanti: il lato nascosto della pasta industriale

Sebbene la pasta di base sia composta solo da acqua e semola di grano duro, molte varietà di pasta industriale possono contenere additivi o coadiuvanti tecnologici. Questi ingredienti vengono aggiunti per migliorare la consistenza, prolungare la durata di conservazione o mascherare la bassa qualità della materia prima.

Ad esempio:

  • Enzimi industriali possono essere utilizzati per aumentare la lavorabilità dell’impasto.
  • Residui chimici derivanti dall’uso intensivo di pesticidi nei campi di grano si trovano spesso nella pasta industriale, soprattutto quando si utilizzano grani provenienti da coltivazioni estensive non biologiche.
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Questi additivi e residui chimici che potrebbero non essere sempre dichiarati esplicitamente sull’etichetta, ma finiscono comunque nei nostri piatti. Consumare questi prodotti a lungo termine potrebbe influire negativamente sulla salute, esponendoci a sostanze artificiali non necessarie.

4. Un sapore uniforme e scialbo

La pasta industriale tende ad avere un sapore neutro e monotono, che spesso richiede l’aggiunta di salse pesanti o condimenti per risultare appetibile. Questo deriva dall’uso di grani di bassa qualità e da processi di lavorazione che non valorizzano le caratteristiche organolettiche del prodotto.

Al contrario, la pasta fatta con farine di grani antichi come il Senatore Cappelli ha un sapore ricco e intenso, che esalta anche i condimenti più semplici. È una pasta che si distingue per il suo profumo di grano, che ricorda la tradizione e l’autenticità, offrendo un’esperienza gastronomica superiore.

5. Sostenibilità e impatto ambientale: un’industria poco attenta

La produzione di pasta industriale è strettamente legata a un sistema agricolo intensivo, che ha pesanti ripercussioni sull’ambiente. L’uso massiccio di fertilizzanti chimici, pesticidi e monocolture impoverisce il suolo e contribuisce all’inquinamento delle falde acquifere e all’erosione della biodiversità.

Inoltre, gran parte del grano utilizzato nella produzione di pasta industriale è importato da paesi come il Canada, dove l’uso del glifosato (un erbicida controverso) è molto diffuso. Residui di questo pesticida possono essere presenti nel grano, portando a preoccupazioni sia per la salute umana che per l’ambiente.

Al contrario, la pasta fatta con grani antichi come il Senatore Cappelli è spesso coltivata con metodi biologici o a basso impatto ambientale, promuovendo pratiche agricole sostenibili che rispettano la terra e la biodiversità.

6. Poca trasparenza sulle origini del grano

Un altro aspetto problematico della pasta industriale è la scarsa trasparenza sull’origine del grano. Molte aziende che producono pasta su larga scala mescolano grani provenienti da diversi paesi, spesso senza specificare chiaramente le origini o la qualità del prodotto.

Scegliere la pasta artigianale o prodotta con grano Senatore Cappelli significa invece optare per una filiera corta, trasparente e tracciabile, dove sai esattamente da dove proviene il grano e come è stato coltivato.

Un’alimentazione consapevole merita scelte migliori

La pasta industriale che troviamo nei supermercati potrebbe sembrare conveniente e pratica, ma nasconde una serie di problemi legati alla qualità nutrizionale, alla digeribilità, e all’impatto ambientale. Se desideri un prodotto sano, saporito e rispettoso dell’ambiente, la pasta fatta con farina di grano Senatore Cappelli rappresenta una scelta decisamente migliore. Tornare a consumare prodotti di qualità significa non solo nutrire il corpo, ma anche sostenere pratiche agricole sostenibili e preservare le tradizioni culinarie autentiche.

Le proposte sane e virtuose a cura di La Terra di Puglia

LaTerradiPuglia propone una gamma di paste secche e fresche prodotte artigianalmente secondo processi tradizionali nei quali tutte le fasi richiedono il giusto tempo e le giuste attenzioni. Tra queste, la pasta preparata con grano Senatore Cappelli, che come detto offre un profilo nutrizionale elevato, alta digeribilità e un sapore incomparabile. Prova anche tu i nostri formati della tradizione realizzati con grani antichi: in catalogo, oltre alla pasta preparata con farina Senatore Cappelli, troverai le proposte a base di orzo, grano arso, grano duro integrale. Tante proposte capaci di portare varietà di sapori e di formati sulla tua tavola, con un occhio di riguardo alla salute e al benessere di tutta la tua famiglia.

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