La storia che oggi vi narriamo si svolge presso l’abbazia di Cerrate, luogo unico nel suo genere, permeato di storia e, perché no, di leggenda. Un luogo dalla doppia anima, culturale e religiosa dapprima, agricola e rurale poi. Ed è proprio in questa seconda fase che hanno luogo le vicende che ci accingiamo a raccontarvi.
Tore Quatara massaro sfortunato
Sembra un po’ una figura boccaccesca questa di Tore Quatara, massaro presso l’abbazia con la moglie Antonia. I due vivevano di ciò che la masseria aveva da offrire e che ricavavano da un piccolo orto e dall’allevamento di alcuni animali da cortile e da una mandria di pecore. Ultimamente, tuttavia, le pecore morivano una ad una a causa di una spiacevole ed apparentemente inarrestabile epidemia di carbonchio, una malattia infettiva che lasciava ben poco scampo agli animali.
Insomma, Tore Quatara trascorreva le sue serate cupo e pensieroso dinanzi al fuoco, convincendosi sempre più che le sue sventure fossero frutto di una iettatura alla quale nemmeno le continue preghiere alla Madonna sembravano riuscire a porre rimedio.
Insomma, gira e rigira, la moglie Antonia, che soleva incontrarsi a sferruzzare con le comari del vicinato giunse alla conclusione che il responsabile di questa miseranda sfortuna fosse un tale Ronzo Di Minicune, una massaro proveniente da Soleto…un tizio senza un occhio, che camminava in modo strano, e più le commari si riunivano per sferruzzare, più aggiungevano al malcapitato capro espiatorio dettagli inquietanti e poco gradevoli, perfetti per renderlo ancor di più responsabile del malocchio evidentemente rivolto a Tore Quatara e alla sua masseria.
Dalla jella alle corna il passo è breve
Anche Tore Quatara si convinse di quanto concluso dalla moglie con le amiche commari, e decise di acquistare un bel paio di corna ed uno specchio da appendere sulla porta di casa, al fine di rispedire al mittente il malocchio ricevuto. Ma fece l’errore di incaricare dell’acquisto un giovane bellimbusto che spesso bazzicava in zona, e che non mancava di corteggiare con discrezione la moglie del Quatara, la quale non disdegnava per nulla le attenzioni.
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Insomma, quando il giovane tornò dal paese con le corna per Quatara, questi ricevette due paia di corna: un paio da appendere alla soglia di casa, l’altro poiché la moglie fu ben lieta di ricevere il giovane!