La marmellata d’uva è una piccola golosità che possiamo annoverare tra i prodotti tipici pugliesi. In realtà a voler proprio essere precisi non si tratta di una marmellata, bensì di una confettura. Come già sapete, infatti, la differenza tra marmellata e confettura sta nel fatto che la marmellata è a base di agrumi e la confettura invece è a base di tutta l’altra frutta. Ora che abbiamo chiarito questo punto, scopriamo la ricetta della marmellata d’uva, o confettura che dir si voglia. Continuiamo per comodità a chiamarla marmellata d’uva, secondo l’usanza e la consuetudine che, se vogliamo, possiamo definire “popolare”. Ma forse potremmo anche chiamarla mostarda d’uva. E ora vi spieghiamo tutto nel dettaglio.
Ricetta della marmellata d’uva o confettura d’uva
La marmellata d’uva è un prodotto tipico pugliese che ogni anno si prepara in tutte le case sul finire dell’estate. La ricetta della marmellata d’uva è piuttosto semplice e vi consente di dare spazio a personalizzazioni di vostro gusto. Innanzitutto sceglierete l’uva che più preferite. Solitamente la marmellata d’uva si fa con l’uva nera, ma potete anche valutare di usare l’uva bianca. In Puglia si consiglia di usare l’uva Malvasia nera o bianca, ma vi sono molti vitigni autoctoni che si prestano bene alla preparazione, come il Primitivo e il Negroamaro.
- Il procedimento può essere un po’ noioso in quanto dovrete dapprima rimuovere i semini interni ad ogni acino con l’aiuto di un coltellino. Se proprio pensate di non avere la pazienza necessaria per togliere i semi dalla marmellata d’uva, ecco un metodo più veloce. Dovete mettere l’uva in una pentola a bollire, dopo appena 10 minuti la passate con il classico passino che usate per fare la passata di pomodoro fatta in casa o con un semplice setaccio. Oppure, dovreste acquistare lo snocciolatore per acini d’uva, che trovate sia nei negozi di casalinghi, sia online.
- Dopo aver setacciato l’uva alla quale avete dato una pre bollitura, rimettetela senza semi e bucce in pentola, con tutto il suo succo. Fatela bollire per bene sino a quando non si sarà ridotta di un terzo di volume. A questo punto aggiungete lo zucchero. Per la marmellata d’uva vi basteranno 400 grammi di zucchero per kg di frutta.
- Al termine della cottura fate la prova del piattino. Prendete un cucchiaino di marmellata d’uva e versatelo su un piattino. Inclinate il piattino. Se la confettura d’uva è densa e non scivola via allora è pronta. Invasatela in vasetti sterilizzati che poi avrete cura di tenere capovolti sino a raffreddamento.
Ecco spiegata la ricetta della marmellata d’uva. Se vi piace, potete anche aromatizzare la marmellata d’uva con una scorzetta di arancia o di limone o con qualche spezia di vostro gradimento.
Come usare la marmellata d’uva
La marmellata d’uva è ottima per preparare una crostata con marmellata d’uva oppure, in Puglia le pitteddhe, che sono dei dolcetti di pasta frolla. Le pitteddhe con marmellata d’uva sono ottime sia come dessert da servire a fine pasto, sia come colazione o merenda. La marmellata d’uva è anche perfetta per accompagnare salumi e formaggi della tradizione pugliese
Che cos’è la mostarda d’uva pugliese?
Dovete sapere che la marmellata d’uva è anche nota, in Puglia, come mostarda d’uva. Si tratta di un prodotto antichissimo che ancora oggi si trova sia in provincia di Barletta che in provincia di Lecce. Si prepara con vitigni autoctoni, come il Negroamaro, il Malvasia bianca o nera o il Primitivo. Come mai, direte voi, si chiama mostarda? Perchè nella tradizione franco provenzale questa preparazione prevedeva che vi si aggiungessero semi di senape (moutarde, appunto, mustard in inglese). La primissima mostarda peraltro era proprio a base d’uva, infatti la derivazione latina di questo temine è mustum ardens, cioè mosto ardente. E più passavano i secoli, più la mostarda diventava ardente, perchè i monaci Cistercensi presero l’abitudine di aggiungerci parecchi semi di senape! Oggi non si mette senape, né spezie, né nulla che le conferisca un sapore piccante. Dunque è la medesima marmellata sopra descritta, con uva e zucchero, anche se con un nome un po’ più tradizionale. Come detto anche per la marmellata, ognuno può aggiungere spezie ed aromi, ma oggi non è una mostarda come la potremmo intendere noi, perchè non vi si aggiunge senape. L’unica differenza tra la marmellata d’uva e la mostarda d’uva è forse nei tempi di cottura, che nel caso della seconda sono più lunghi. Si avrà dunque un prodotto più denso.
Altri cugini della marmellata d’uva e della mostarda d’uva pugliese
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Una ricetta a base di uva che dobbiamo menzionare sono i famosi sugoli, che tuttavia non appartengono alla tradizione pugliese. Si tratta di una sorta di budino che si prepara proprio con l’uva, lo zucchero e la farina, tipicamente in Emilia Romagna e Veneto. Alla tradizione Pugliese appartiene invece il vincotto d’uva. In Puglia la preparazione del vincotto ha origini molto antiche. Lo si preparava e prepara tutt’oggi sia nella variante vincotto d’uva che di fichi, ma con un po’ di fortuna si può trovare anche il vincotto di ciliegie.