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Se la Xylella è stata foriera di un periodo decisamente “fastidioso” per gli olivicoltori salentini (perdonateci il gioco di parole), sembra essere finalmente giunto il momento di voltare pagina, di tornare alle grandi produzioni olivicole dei decenni passati, e di spianare il terreno per un nuovo futuro, decisamente favoloso. Non a caso il nuovo cultivar che promette una giusta e meritata riscossa degli olivicoltori di tutta la provincia di Lecce si chiama proprio Favolosa. Darà vita ad un olio pugliese di pregio? Gli esperti sono concordi del rispondere affermativamente. 

Che cos’è la Xylella Fastidiosa

La Xylella Fastidiosa è un batterio che vive e si riproduce nel sistema linfatico delle piante, andando a danneggiarle con conseguenze molto gravi se non, sovente, letali. Prolifera negli alberi di ulivo così come nella vite e negli agrumi. Insomma, trova un habitat ideale in tutte le piante tipiche del bacino del Mediterraneo. Tuttavia, non parla la nostra lingua, ma viene da molto lontano. La sua presenza è sempre stata riscontrata quasi esclusivamente in America Latina, sino a qualche anno fa, quando ha fatto capolino in Salento provocando danni ingenti alle piantagioni di ulivo della zona. Piantagioni che rappresentavano l’essenza di un territorio la cui economia poggiava in gran parte proprio sulla produzione dell’olio da tempo immemore.

Dall’olio lampante all’olio pugliese da tavola

nella storia dell’olio di oliva la Puglia è sempre stata protagonista

E, se fino a qualche secolo fa il “business” era quello dell‘olio lampante, che si produceva in abbondanza e che consentiva di illuminare a giorno le più belle capitali europee, recentemente si era giunti ad un livello di straordinaria eccellenza per ciò che concerne l’olio pugliese extravergine di oliva. Un olio non più “da taglio”, come accaduto in alcuni periodi storici, ma da proporre sul mercato perfettamente “integro”, grazie al suo sapore straordinario ed il suo eccellente livello di polifenoli naturali capaci di trasformarlo in un medicamento naturale di tutto rispetto.

Dopo la terribile devastazione posta in essere dall’attacco e dalla proliferazione del batterio Xylella fastidiosa, che ha portato alla morte di un ingente numero di alberi ed al taglio di un’altrettanto cospicua porzione di vegetazione a scopo preventivo, il Salento finalmente sembra pronto a rialzarsi ed anzi si prepara a mettere sul mercato un olio pugliese del tutto nuovo. Un olio frutto del sapere che da sempre i salentini custodiscono e tramandano, applicato però ad un cultivar diverso da quelli tradizionalmente noti in regione. Ci riferiamo alla Favolosa, un nome altisonante che forse vi farà pensare ad una nave da crociera, ma tant’è.

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Cos’è la Favolosa

La Favolosa sembra dunque essere l'”antidoto” alla Xylella fastidiosa. Si tratta, di fatto, un nuovo cultivar prodotto in laboratorio, frutto dell’incrocio tra la varietà Ascolana Tenera e la varietà Frantoio. Una nuova varietà, dunque, brevettata già nel 1988, ma che, recentemente e dopo vari esperimenti sul campo, si è rivelata essere particolarmente resistente alla Xylella Fastidiosa. La Favolosa è dunque la soluzione che tutti gli olivicoltori aspettavano, e che non hanno esistato a procurarsi per riprendere la loro attività di produzione olivicola con l’obiettivo di tornare presto ai volumi produttivi ed ai “fasti” di un tempo. Peraltro, la Favolosa oltre ad essere particolarmente resistente agli attacchi esterni è anche velocemente produttiva: si pensi che nel giro di due soli anni la pianta diventa produttiva, e che dopo appena 5 anni giunge “a regime”. Già oggi i primi olivicoltori stanno raccogliendo il frutto di questa svolta e stanno accingendosi a produrre il primo olio pugliese da cultivar Favolosa. Il futuro sarà dunque favoloso? Sembra proprio di sì.