La ridente e pittoresca località di Santa Cesarea Terme accoglie tutto l’anno non solo turisti ma anche visitatori ivi giunti con l’obiettivo di risanare il corpo e lo spirito. Il corpo, nello specifico l’apparato respiratorio, con inalazioni benefiche a base di quegli effluvi generosamente offerti in loco da madre natura; la mente con il paesaggio marino mozzafiato che si dipana davanti agli occhi di chi giunge nella nota località termale. Le inalazioni in questione sono a base di zolfo, un elemento naturale non sempre, storicamente e folkloristicamente parlando, associato ad immagini propriamente idilliache e positive. Non lo sapevate? E allora oggi ve lo raccontiamo noi.
Dovete sapere che l’elemento naturale dello zolfo è spesso associato all’immagine del Diavolo. Nell’immaginario collettivo il diavolo vive nel sottosuolo, ed è proprio il sottosuolo, qua e là, ad esser ricco di solfatare. E non solo. Le antiche pratiche magiche ed alchemiche si basavano proprio sull’uso dello zolfo per dar vita a fuochi e luminescenze per nulla rassicuranti.
La leggenda di Santa Cesaria
Dunque, non vi stupirete se l’idillio che oggi viviamo ed ammiriamo in quel di Santa Cesarea Terme nasconde una leggenda misteriosa ed oscura. Ecco cosa narra la leggenda: c’erano una volta due coniugi benestanti di Santa Cesarea Terme, Lucrezia e Luigi. I due coniugi non riuscivano ad avere figli. Passava il tempo ed il buon Dio non faceva alla coppia la grazia di concedergli un erede. Sicchè Lucrezia decise di recarsi in chiesa e di pregare la Madonna affinché esaudisse il suo desiderio. Alla preghiera, la giovane donna aggiunse un voto: di consacrare all’Immacolata il figlio che sarebbe arrivato.
Ben presto arrivò il figlio tanto desiderato. Era una bambina, Cesaria. La piccola crebbe in un ambiente di grande fede e devozione, a tal punto che, diventata ragazza, decise, senza comunicare la decisione ai genitori, di far voto di castità e di ignorare le richieste sempre più pressanti da parte di un nutrito nugolo di pretendenti.
Passò il tempo, Lucrezia si ammalò e, dal letto di morte, comunicò alla figlia il voto fatto alla Madonna. Cesaria trovò dunque ulteriore conferma della bontà della sua decisione di far voto di castità. Sfortunatamente però, dopo la morte della madre, Luigi cominciò a rivolgere alla ragazza alcune attenzioni insane. Cesaria faceva di tutto per sfuggire alle attenzioni del padre. Un giorno la giovane inventò uno stratagemma per fuggire una volta per tutte da quella casa. Promise al padre che di lì a poco l’avrebbe raggiunto nella sua stanza, e gli raccomandò di attendere. Nel frattempo la giovane legò due colombe per le zampe, e le posizionò sopra una bacinella d’acqua, cosicchè i due animali, dimenandosi, avrebbero simulato un rumore simile a quello di qualcuno intento a lavarsi. Nel frattempo la fanciulla prese un cavallo e fuggì sulle scogliere antistanti Santa Cesarea.
Ecco perchè secondo la leggenda il mare di Santa Cesarea odora di zolfo
Il padre, resosi conto dell’inganno, uscì a cercare la giovane, e non faticò a trovarla. Stava per raggiungerla quando un angelo discese dal cielo, indicò alla giovane una via di fuga ed avvolse il padre in una tremenda nuvola nera, scaraventandolo sul fondo del mare. Ecco perché ancora oggi il mare emana questo odore di zolfo. E perchè, ancora oggi, qualcuno dice di aver visto Cesaria correre al galoppo di un cavallo, accompagnata da due colombe bianche.