I piatti decorati con gallo rappresentano in qualche modo la quintessenza dell’arte figula pugliese. Saltano alla mente, a questo proposito, gli straordinari manufatti di Laterza, Rutigliano, Cutrofiano, ma forse più di tutti di Grottaglie. Non a caso i piatti col gallo vengono spesso chiamati “piatti galletto” di Grottaglie, appunto. Insomma, sono bellissimi, e tutti li abbiamo più o meno in mente, e forse anche usati, a casa della nonna o della mamma. Ma oggi vogliamo incuriosirvi ancor di più, raccontandovi qualche curiosità inerente questi piatti decorati con il simpatico pennuto.

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1 – Piatti antichi con gallo: non solo Puglia

I piatti decorati con gallo hanno una storia molto antica. Non è infrequente vedere nelle case di qualche parente di origine pugliese un servizio di piatti in ceramica pugliese raffigurante proprio il simpatico animale. Ora più rilassato e “gioviale”, ora più impettito ed autoritario, ma il galletto c’è sempre. Eppure, dovete sapere che come spesso accade, “tutto il mondo è paese”: il gallo è protagonista anche delle ceramiche di Faenza o in qualche piatto del buon ricordo portato a casa da un viaggio persino in Germania. E che dire dei galletti raffigurati un pò ovunque in Francia? Non a caso i Celti che occupavano la Francia ai tempi dell’antica Roma, erano chiamati proprio Galli, perchè, durante le battaglie, indossavano elmetti decorati sulla sommità da ali di gallo, simbolo di forza e possenza! Il galletto insomma è davvero onnipresente, a tal punto che non possiamo non farvi notare che esso è il protagonista incontrastato anche delle ceramiche del Portogallo. Il simbolo del Portogallo è proprio il simpatico animale, solitamente coloratissimo e circondato da deliziosi cuoricini. Un motivo molto presente proprio nelle ceramiche tradizionali portoghesi. Insomma, con un galletto potremmo davvero fare il giro del mondo, e portarvi sino in America Latina, raccontandovi dei gallos de pelea (i galli da combattimento) raffigurati nelle ceramiche locali.

Breve storia del galletto di Barcelòs

Prima di passare alla seconda curiosità sui piatti antichi con gallo, vi raccontiamo brevemente la storia del gallo di Barcelòs: c’era una volta un pellegrino diretto a Santiago De Compostela. Durante il cammino, si fermò proprio a Barcelòs, dove, per un equivoco fu accusato di un grave reato (un omicidio, pare) e fu sommariamente processato e condannato a morte. Prima della condanna, al fine di tentare di proclamare la sua innocenza per l’ultima volta, il condannato chiese di essere condotto davanti al giudice. Questi stava cenando: sul suo piatto, un gustoso galletto. Beh, fu proprio il galletto ad alzarsi dal piatto e ribadire l’innocenza del viandante! Ecco la storia del galletto di Barcelòs, simbolo del Portogallo in tutto il mondo.

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piatti decorati con gallo - Laterradipuglia.it

2 – Cosa c’entra Gallipoli con le ceramiche con gallo?

La seconda curiosità sui piatti decorati con gallo ha a che fare con la città di Gallipoli, sul cui stemma campeggia proprio un gallo. Un motivo che ritorna, insomma. Eppure, vi stupirà sapere che Gallipoli non è una città avente una tradizione figula, e che il gallo presente sullo stemma della città non ha nulla a che vedere con quello presente sulle famose ceramiche con gallo!

stemma di gallipoli - Laterradipuglia.it

3 – Piatti galletto di Grottaglie: ma perchè proprio un galletto?

A proposito dei piatti decorati con gallo, per quanto riguarda la tradizione pugliese i protagonisti sono i famosi piatti galletto di Grottaglie. La tradizione di raffigurare un gallo da parte dei ceramisti pugliesi è davvero antica. Ma perchè proprio il gallo? E’ presto detto. Il gallo è un animale forte e dominante, pertanto dipingerlo sui piatti e sui manufatti aveva ed ha sempre avuto un ruolo di difesa del focolare della famiglia dalle influenze negative. Inoltre, essendo un animale anche particolarmente “virile”, il gallo è anche foriero di fertilità e per estensione anche di ricchezza. Un piccolo portafortuna, insomma, dipinto su tutti i piatti e le stoviglie di casa!