Come tutti sapete i fiumi della Puglia non sono affatto molti e la regione si presenta come una lunghissima lingua di terra che dal foggiano sino alle sue estreme propaggini meridionali è scarsamente attraversata da quei fiumi rigorosi e prorompenti che siamo al contrario abituati ad apprezzare in altre regioni d’Italia. Spendiamo oggi tuttavia due parole sul fiume Chidro, in quel di San Pietro in Bevagna, a due passi di Manduria. Qui, la leggenda è di casa. Scopriamo assieme quale sia la leggenda che si cela dietro questo incantevole corso d’acqua pugliese.
Il fiume Chidro
Il fiume Chidro non sgorga da chissà quale fonte d’alta montagna, bensì è il frutto dell’attività sorgiva di alcune acque carsiche di falda. Il fiume dà vita a tre specchi d’acqua, per poi sfociare nelle acque antistanti Manduria, dove c’è anche una spiaggetta molto frequentata durante la stagione estiva.
Ecco il video del fiume Chidro visto dall’alto
Il fiume Chidro nella storia
Dovete sapere che in passato le popolazioni locali ambivano ad avere un terreno che si affacciasse sulle rive del fiume Chidro. Come sapete, dove c’è acqua c’è vita, ed aver un affaccio su un fiume, seppur di entità modesta, poteva essere utile per irrigare i campi. Senza contare che il fiume era anche popolato da alcune specie ittiche, motivo per cui i vari signori feudali che si sono succeduti in zona volevano a tutti i costi possedere una parte o tutto il territorio prospiciente il fiume.
La leggenda del fiume Chidro
Vuole la leggenda che il fiume abbia avuto origine dalle abbondanti lacrime dell’apostolo Pietro. Egli si trovava proprio dove oggi sorge il fiume quando si pentì profondamente del tradimento fatto per tre volte a Gesù, e si mise a piangere così copiosamente che diete origine proprio al fiume Chidro. Poiché il fiume era frutto delle lacrime dell’apostolo, fu una vera e propria benedizione per gli aridi terreni della zona. I raccolti divennero più abbondanti e le popolazioni della zona poterono consumare pesce a volontà.
Due varianti della leggenda
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La leggenda in questione ha un paio di varianti. Secondo la prima, il fiume sarebbe stato già lì all’arrivo dell’apostolo, le cui lacrime si sarebbero trasformate in candide e bellissime conchiglie. Un’altra leggenda invece narra che l’apostolo avrebbe convertito le acque da torbide e fangose in cristalline e purissime al fine di benedire e battezzare un re locale che, affetto da lebbra, si sarebbe convertito al cristianesimo, guarendo all’istante.
L’aspetto suggestivo, curioso e folkloristico di quest’ultima versione è che ancora oggi qualcuno ritiene che le acque del Chidro abbiano un che di prodigioso, capace di guarire lesioni e patologie cutanee.