Raccontiamo oggi una leggenda molto antica relativa alla città di Taranto, non molto conosciuta nemmeno tra i tarantini. E’ la leggenda di una sirena, chiamata Skumé. Ma chi era Skumé? E qual è la sua storia? Conosciamola assieme.
La storia che ci accingiamo a raccontarvi affonda le sue radici nel 1844 in quel di Taranto, appunto. I protagonisti sono la moglie di un povero ma onesto pescatore ed un ricco signorotto del luogo. Quest’ultimo, invaghitosi della donna, riesce a sedurla dopo un assiduo ma discreto corteggiamento. Abbagliata da innumerevoli false promesse ed altrettanti complimenti lusinghieri, la donna cede. Una notte, dunque, i due consumano un rapporto amoroso adulterino.
Resasi conto dell’errore commesso e determinata a volersi far perdonare dal marito, la donna racconta tutta la verità al consorte. In un primo momento il marito della donna non mostra reazione alcuna, ma si limita ad ascoltare le sue parole e ad andare a coricarsi. L’indomani, il pescatore invita la moglie ad unirsi a lui in una battuta di pesca. L’uomo conduce l’imbarcazione nel Mar Grande: lì le acque sono scure e profonde, il pescatore né è consapevole. Senza esitare, afferra la moglie e la spinge in acqua: in questo modo intende togliere la vita alla donna e ripulirsi dell’onta subita.
La giovane non sa nuotare dunque mano a mano che i secondi passavano scende sempre più in basso verso il fondo. E mano a mano che l’ossigeno le viene a mancare, dentro di sé non fa altro che chiedere perdono al marito tradito e offeso.
Nasce allora la sirena di Taranto
Ma in quelle acque la donna non è sola. Le sirene che abitano il Mar Grande assistono alla scena e, provando pena per le sorti della ragazza, prendono la decisione di salvarle la vita, trasformandola in una sirena bellissima dal nome Skumé, ovvero la schiuma del mare.
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Il tempo passa, e il pescatore ripensa alla sua azione: il senso di colpa si fa sentire ogni giorno di più. Sa di aver sbagliato ed in fondo è una brava persona. Una notte prende la barca e si reca proprio nel punto dove ha gettato la donna in mare. Giunto sul luogo, piange e chiede perdono.
Le sirene, adirate e desiderose di vendetta, circondano l’imbarcazione, con l’intento di far cadere in acqua il pescatore e vederlo morire annegato. Ma Skumé, la sirena di Taranto, riesce a distrarle, gli apre una via di fuga e si ricongiunge a lui. Ora il perdono e reciproco e i due coniugi possono far ritorno alla loro vita di sempre.
Oggi c’è ancora chi giura di vedere la sirena di Taranto far capolino nelle acque del Mar Grande nelle notti di luna piena.