Il 2 febbraio ricorre la festa liturgica della Presentazione di Gesù al Tempio. Si legge nel Vangelo secondo Luca che Giuseppe e Maria, dopo 40 giorni dalla sua nascita, portarono Gesù al Tempio di Gerusalemme per offrirlo a Dio. Ancora oggi nella religione Ebraica questo rito è praticato e consiste in una sorta di “riscatto” del bambino, in cambio di un’offerta a Dio. Nel corso della presentazione di Gesù al Tempio, Giuseppe e Maria incontrarono un ebreo timorato di Dio, Simeone, che predisse che il bambino sarebbe stato luce per i popoli e gloria per Israele. Ed è propio la luce la protagonista della candelora, festa che rappresenta anche simbolicamente la fine dell’inverno ed il progressivo allungamento delle ore di luce. Nella celebrazione liturgica non a caso si benedicono ed accendono delle candele, da cui il nome Candelora. Parliamo dunque della Candelora in Puglia. Come si celebra e festeggia? Quali sono le tradizioni legate alla Candelora in Puglia? Scopriamolo assieme.
La Candelora, festa della luce
Come spesso abbiamo avuto occasione di sottolineare, non è infrequente che le feste liturgiche siano il retaggio di altre feste molto più antiche che affondano le loro radici nel mondo pagano. Come accade per la festa degli Ognissanti, che oltre ad avere una valenza religiosa è fortemente legata ai riti pagani effettuati in occasione dell’avvicendamento stagionale, con fine beneaugurale e propiziatorio; e come accade anche in occasione del rito delle Tavole di San Giuseppe, dove religione e cultura popolare si intrecciano e si fondono in modo indissolubile. Detto questo, dovete sapere che la Candelora affonda le sue origini nel mondo dell’antica Roma, quando, nel mese di febbraio, si facevano i Lupercali, fiaccolate aventi l’obiettivo di rendere omaggio a Luperco, protettore del bestiame. L’accensione delle candele ci ricorda anche la festa di San Biagio, che cade il 3 febbraio, quando, tra le altre cose, si usa spesso accendere delle candele benedette. Ma veniamo alla nostra Candelora in Puglia.
La Candelora in Puglia
In molte località della Puglia la Candelora è ancora molto sentita e celebrata tramite riti che vedono come protagonisti, simbolicamente, Maria pronta al rito di purificazione e Gesù, presentato al Tempio. Una festa solenne accompagnata dall’accensione di candele benedette condotte spesso in processione – come accade nella piccola e suggestiva località di Specchia (LE) e naturalmente da momenti folkloristici e festivi che nulla hanno a che fare con la liturgia. Anche a Martano (LE) si svolge la processione delle candele, ma la festa è anche particolarmente nota per portare con sè un’importante fiera dei prodotti agricoli ed artigianali.
La Madonna della Candelora in Puglia nelle pitture rupestri
Passeggiando in Puglia tra gravine e lame non è infrequente imbattersi in affreschi raffiguranti la Madonna così come le sante Margherita ed Anna. Si tratta di luoghi dove le donne si recavano a 40 giorni dal parto per un momento di preghiera e per accendere, appunto, delle candele in segno di purificazione. Famosissima è la Cripta della Candelora, a Massafra, risalente al XII secolo, una vera e propria opera d’arte, perfettamente eseguita, capace di esprimere un forte senso di realismo ed empatia verso chi guarda. Ancora, nella Chiesa Rupestre di San Biagio, a San Vito dei Normanni, è affrescata una mirabile Presentazione di Gesù al Tempio, ed un altro affresco sul tema è visibile nella Chiesa di San Nicola a Mottola.
Putignano: l’orso della Candelora
In alcune località la Candelora è anche nota come il giorno dell’Orso. Come mai dell’orso? Cosa c’entra un orso con il rito della Purificazione e l’accensione delle candele? Vuole tradizione che la figura dell’orso sia legata al ritorno della luce e della buona stagione. Insomma, proprio in occasione della Candelora, l’orso, dopo mesi trascorsi in letargo, si affaccerebbe all’uscio della sua tana, per verificare lo stato delle condizioni meteo. Se il tempo è buono, deciderà di svegliarsi dal letargo ed uscire, se invece è cattivo tornerà a dormire. Non a caso il detto popolare recita, pressoché ovunque, declinato in tutti i dialetti d’Italia:
A Cannëlôrë, ci non nevëchë e non chiovë, a Vërnët non è fôrë
Candelora de l’inverno semo fora, ma se piove e tira vento, de l’inverno semo dentro.
Concludiamo la nostra passeggiata alla scoperta della Candelora in Puglia recandoci virtualmente a Putignano. Nella cittadina di Putignano (BA), si usa impersonificare l’orso, che esce simbolicamente dal suo letargo e passeggia per le vie del paese. Qui viene disturbato e punzecchiato dai passanti, che lo circondano ed improvvisano poi delle ronde a suon di tarantella fino a tarda sera. L’orso è dunque il simbolo delle forze primitive della natura che tornano a risvegliarsi ed a far ritorno prepotentemente sotto il segno della luce della primavera che incombe.