La passeggiata nella quale vi vogliamo condurre oggi ha luogo a Cutrofiano, un piccolo e grazioso paesino di poco più di 9mila abitanti situato nel cuore del basso Salento. Siamo a circa 30 km da Lecce, altrettanti da Otranto, 50 dal Capo di Leuca e appena 20 da Gallipoli. Un luogo strategico dunque per visitare l’intero Salento, dove sostare ed alloggiare lontani dal caos delle destinazioni più blasonate, a contatto con la natura e la storia autentica della Grecía Salentina. Oggi Cutrofiano fa parte dei circuito di Borghi Autentici d’Italia, oltre che del Circuito Città della Ceramica.
Due parole veloci sulla Grecía Salentina
La Grecía Salentina è un insieme di paesini che, durante l’Alto Medioevo, fu oggetto di una notevole migrazione di popolazioni greche spinte dalle invasioni turche che caratterizzarono per lungo tempo la penisola salentina e che culminarono poi con il famoso assedio di Otranto del 1480.
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Come detto, Cutrofiano si trova nel cuore del Salento. Ma non è il solo. Da visitare, nel cuore del Salento, ci sono altri paesini davvero molto molto graziosi, ricchi di storia, cultura, gastronomia. Segnaliamo dunque Sogliano Cavour, Soleto (il paese magico di Matteo Tafuri), Galatina (famosissima per la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, ma non solo), Maglie, Corigliano d’Otranto (con il suo incantevole castello).
Cutrofiano: il Parco dei Fossili
Ma torniamo a Cutrofiano. Lo stemma del paese mostra un cavaliere a cavallo. Dovete sapere che il paese fu governata per un po’ di tempo dai duchi Filomarini (siamo nel XVIII secolo), una famiglia feudale che pare si dedicasse all’allevamento di cavalli. Cavalli di pregio, che i duchi commerciavano con il regno di Napoli e persino con l’Inghilterra. Tutto questo sino al secolo successivo, quando i duchi Filomarini si spostarono definitivamente a Napoli, portando con sé anche l’attività di allevamento.
Ma non finisce qui, la storia di Cutrofiano affonda le sue radici ancor più indietro nel tempo, nella peristoria. Furono proprio i primissimi abitanti di questo territorio, e dopo di loro gli antichi Romani, i primi a lavorare l’argilla: in dialetto greco kufros era proprio la parola usata per indicare una pentola d’argilla per uso alimentare. Una tradizione, quella della lavorazione dell’argilla, che è rimasta inalterata nei secoli, attraversando il tempo e la storia e regalandoci terrecotte, ceramiche e laterizi davvero pregevoli. Oggi a Cutrofiano potete ancora visitare una fornace di epoca romana, oltre ad una famosa fornace a legna risalente al 1700 che, pensate, e rimasta attiva fino alla metà del Novecento.
Geomorfologia del territorio di Cutrofiano
Come mai, vi domanderete, proprio a Cutrofiano si produceva cotanta ceramica artigianale? E’ presto detto. Il sottosuolo è ricco di argilla, un insieme di sedimenti fangosi provenienti dallo scorrimento di antichi fiumi sotterranei. Per una serie di motivi legati a doppio filo con la geologia del Salento (con i quali non intendiamo tediarvi in questa sede), proprio a Cutrofiano l’argilla è più abbondante che altrove (sul nostro shop potete trovare i prodotti realizzati dagli artigiani del paese).
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Le cave di argilla dunque abbondano e se visiterete il paese e la sua periferia avrete modo di notarle ovunque. Ve ne sono di molto profonde, anche di 30 metri, altre invece più modeste. La consistenza del terreno e l’abbondanza di cave ha fatto sì che la zona di Cutrofiano vada soggetta a cedimenti e sprofondamenti del terreno, motivo per il quale non è infrequente che il comune debba talvolta intervenire con appositi interventi di bonifica.
Il Museo Malacologico e delle argille
Il Museo Malacologico dei Fossili e delle Argille è davvero un luogo impressionante ed interessante. Qui, proprio in virtù delle caratteristiche del terreno che or ora vi abbiamo illustrato, è possibile visionare un’ingente quantità di fossili anche molto diversi tra di loro. Ma quel che colpisce maggiormente l’osservatore è il loro stato di conservazione davvero eccellente.
Siamo nella ex cava Lustarelle, un luogo ampio 12 ettari e profondo 18 metri: una cava di argilla che si presenta ai nostri occhi come un vero e proprio tesoro per gli amanti della geologia e della storia di questo paese. La cava di argilla è stata usata per l’estrazione del materiale utile alle attività figule sino al finire degli anni Settanta del Novecento, per questo è famosa la mostra della ceramica di Cutrofiano. Dopodichè si esaurì e fu dismessa.
Purtroppo per lungo tempo la cava abbandonata fu oggetto dell’incuria e della poca civiltà di tanti cittadini che vi gettavano all’interno rifiuti di ogni sorta. Finalmente, dopo alcuni anni di abbandono ed incuria, un’azienda privata bonificò totalmente la zona e si occupò di piantumare la bellezza di 8mila alberi, dando vita a quel luogo incantevole che oggi vi consigliamo davvero di visitare: il Parco dei Fossili di Cutrofiano, con percorsi didattici ed un museo malacologico delle argille.
Una stratigrafia geologica davvero interessante
La varietà e la ricchezza dei reperti fossili rinvenuti nel sito dell’ex cava è dovuta alla stratigrafia geologica del terreno sul quale si trova il parco. Vi si trovano, scendendo mano a mano in profondità (ed indietro nel tempo) sedimenti marini, argille gialle ed azzurre e calcareniti (la famosa pietra leccese). Strato dopo strato, i geologi hanno dunque rinvenuto molluschi fossili. sedimenti marini ed altri fossili animali e vegetali, che ci narrano una storia di vita davvero molto antica e suggestiva.
Dove si trova il Parco dei Fossili di Cutrofiano
Giunti a Cutrofiano, dovete dirigervi presso l’ex cava Lustarelle. Imboccate la statale Cutrofiano-Aradeo in direzione Aradeo e girate a destra all’incrocio per Sogliano Cavour. Il parco si trova sulla vostra destra dopo poche centinaia di metri.