Ancora oggi nella nostra bella Terra di Puglia ci sono numerose famiglie che usano scaldare la casa come una volta. Niente termosifoni, dunque, ma grande fedeltà ai retaggi antichi dei loro nonni. Piccole abitudini alle quali gli anziani di oggi sono ben abituati. Insomma, se la cucina offre un bel focolare alimentato a legna e la stanza sembra tutto sommato calda, durante la stagione invernale non si può dire lo stesso del resto della casa. E ancora, in alcune case, è possibile vedere in qualche angolo qualche cimelio come quello che vi mostriamo nell’immagine di questo articolo. La monaca! Chi di voi se la ricorda? Chi la usa ancora? Chi ricorda di averla usata?
Prete e monaca, per lunghi inverni al caldo
Insomma, se qualche giorno fa si era parlato della fame che imperava ai tempi dei nostri nonni e bisnonni in terra di Puglia (e non solo), oggi facciamo un accenno al freddo che si pativa specie in camera da letto durante l’inverno. Al freddo si aggiungeva una buona dose di umidità, complice la vicinanza al mare. Insomma, di certo non un grande toccasana per lo scheletro! E allora, entrava in scena lei, la monaca, che con il prete (che coppia!) regalava notti tutto sommato calde.
Cos’è la monaca?
La monaca è un antico braciere che si collocava in una struttura in legno, detta prete, e che si collocava sotto le coperte prima di coricarsi, per regalarsi un letto caldo ed accogliente. Ve la ricordate? Ne avete vista qualcuna a casa dei vostri nonni? Probabilmente sì. Anche oggi che la modernità regala a tutti case calde e ben accoglienti, sono molti gli anziani che non amano rinunciare al calore genuino e naturale di una bella manciata di braci ardenti. Se non avete mai avuto modo di visionare oggetti di questo genere, in Puglia, ma non solo, si trovano spesso musei della civiltà contadina. Una bella occasione per una gita culturale ed educativa da fare coi vostri figli.