La storia dell’uomo è fatta di grandi e piccole migrazioni. Gli italiani stessi hanno una lunga storia in fatto di migrazioni, non a caso non v’è angolo di mondo nel quale non si trovi una famiglia di origini italiane. Oggi vogliamo raccontarvi la storia dei migranti del Paese Nero. Ci riferiamo al Belgio, paese nel quale non pochi pugliesi migrarono alla ricerca di condizioni di vita migliori ed attratti dall’opportunità di lavorare in miniera. Oggi, è possibile visitare un museo dedicato a questo periodo storico ed all’attività svolta in miniera.
Museo del Minatore: fondato da chi ha vissuto la vita in miniera
Si chiama Lucio Parrotto il fondatore del Museo del Minatore, in località Casarano (LE). Obiettivo di Lucio era quello di non perdere la memoria di un periodo storico che egli stesso ha vissuto. E di non dimenticare il sacrificio che molti italiani hanno fatto per contribuire alla nascita di interi paesi, spesso sacrificando la loro stessa vita. Lucio Parrotto partì da Casarano alla volta del Belgio nel 1956. Ed oggi, ci narra quell’esperienza così segnante nelle sale del museo del Minatore.
Cosa vedere all’interno del Museo del Minatore
Il Museo offre strumenti di lavoro, pale, picconi, martelli ad aria compressa, lanterne, elmetti, pontelli, ed anche un carrello per il trasporto del carbone. Completano il quadro diverse foto d’epoca, scattate proprio in miniera. Non mancano le testimonianze della strage di Marcinelle, nella quale, a oltre mille metri di profondità, morirono bruciati vivi e soffocati 262 uomini (dei quali 136 erano italiani).
Insomma una testimonianza toccante di un periodo storico che, come molti altri, è bene non dimenticare. Il Museo del Minatore si trova a Casarano in Via Malta.