Calo del 58 percento per la produzione di olio pugliese
Archiviata l’annata molto positiva del 2017, quella in corso – secondo quanto reso noto da Coldiretti Puglia durante la Giornata Nazionale dell’Olio extravergine italiano – non sarà per nulla positiva per l’olio pugliese: per quest’anno, infatti, la produzione dovrebbe raggiungere soltanto le 87 tonnelate, un vero e proprio minimo storico, con un calo pari ad addirittura il 58 percento. Va detto che, nonostante questo risultato particolarmente negativo, la nostra regione continuerà a vantare il primato per la produzione a livello nazionale.
Ad incidere su questo calo tutt’altro che sottovalutabile, secondo quanto reso noto da Coldiretti Puglia, si trovano tanti fattori che si sono purtroppo combinati insieme durante il 2018: in primo luogo, la stagione invernale tutt’altro che clemente dal punto di vista meteorologico, mentre in seconda battuta, ancora si fanno sentire le conseguenze dell’epidemia di xylella fastidiosa che ha funestato l’area del basso Salento, unitamente alla mosca olearia, con il risultato che tantissimi esemplari di ulivo sono stati infestati, ripercuotendosi così sulla produzione di olio evo.
Cala la produzione di olio pugliese, crescono le importazioni
Il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, non ha mancato di manifestare la sua preoccupazione per quelle che possono essere le conseguenze di questo calo nella produzione di olio pugliese: in effetti, la diminuzione del volume di produzione di oro verde pugliese, potrebbe causare una crescita dell’import di olio proveniente dall’estero, con il risultato che potrebbero peraltro verificarsi parecchi casi di sofisticazioni e contraffazioni, un fenomeno che indubbiamente danneggia l’intera filiera.
Il vero olio evo italiano – sempre secondo quanto affermato da Gianni Cantele – non può avere un prezzo inferiore ai 6-7 euro per litro, giacché non copre i costi di produzione. Il consiglio, inoltre, è sempre quello di adottare tre criteri per compiere una scelta consapevole e soddisfacente: verificare il prezzo, controllare l’annata e, infine, avere un occhio di riguardo anche per quanto riguarda la scadenza. In Puglia, la filiera olearia ha un controvalore di ben 576 milioni di euro e, nel primo semestre 2018, è stata registrata una crescita dell’export (+2.1%) con vendite pari a 66 milioni di euro.