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La prima sperimentazione in Italia di cibo stampato 3D

La tecnologia avanza e così, dopo aver assistito all’apertura del primo locale a Londra di cibo (e non solo) fatto in 3D, ora si è avviata la sperimentazione anche in Puglia. In particolare, l’Università di Foggia e più precisamente il dipartimento Agraria si sta applicando per eseguire il primo esperimento di alimenti realizzati con stampante in 3D.

Il gruppo che si sta occupando di questo lavoro è capitanato dalla professoressa Carla Severini e propone proprio alimenti fatti con particolari personalizzazioni. Ad oggi, la stampante 3D è stata sfruttata in Italia per la produzione di materiali fatti in plastica come protesi per medicina, ma ora è possibile sfruttare questo apparecchio pure per gli alimenti.

I prodotti alimentari creati con la stampante 3D dagli studenti universitari di Foggia

Nei laboratori universitari di Foggia, dunque, sono stati realizzati dagli studenti differenti cibi: ad esempio, molti giovani si sono dati alla preparazione di biscotti dalle forme più originali e dai gusti accattivanti, che contengono frutta, legumi, funghi, latte in polvere e molto altro ancora. Questi prodotti, nonostante non siano stati fatti a mano, contengono comunque un elevato quantitativo di vitamine, ferro e calcio e possono essere dati soprattutto alle persone che hanno difficoltà alimentari. Ad esempio, quando parliamo di bambini e verdure non è certamente semplice far mangiare degli spinaci o broccoli insieme alla carne e questo tipo di biscotto può aiutare a raggiungere l’obiettivo!

Per la preparazione di questi prodotti, si è partiti da un progetto portato su computer e tramite un software specifico è stato possibile dare il comando di stampa per la creazione di alimenti in 3D. Dal microestrusore, poi, esce un sottile filamento di impasto alimentare e da lì si crea il biscotto speciale! Ora che questa idea è stata trasmessa anche all’estero, grazie al lavoro portata avanti dal gruppo dell’Agraria, si potrà mirare ad ottenere un impianto di questo tipo anche per le famiglie, in casa, così da realizzarsi da soli il cibo necessario. Naturalmente, potrà essere utile anche per mense scolastiche oppure ospedaliere dove le necessità alimentari delle persone sono tante e diverse.

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