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Quale futuro per la centrale a carbone di Brindisi nord?

Il futuro della centrale a carbone di Brindisi nord sembra tutt’altro che chiaro e scontato: proprio in questi giorni, si è infatti tenuto un importante incontro tra la dirigenza di Edipower e A2A, unitamente anche al sindaco Cosimo Consales, ai rappresentanti dei sindacati e di Confindustria, e in seguito a ciò, Legambiente ha sollevato dubbi ed ha anche avanzato una proposta per il futuro di quest’area, che preveda non solo la bonifica del territorio, bensì una riconversione a distretto delle fonti energetiche rinnovabili ad alto valore tecnologico, con una riqualifica della forza lavoro di Edipower.

Le problematiche della centrale a carbone di Brindisi Nord

Secondo quanto illustrato da Edipower e A2A, infatti, dal 2015 la centrale a carbone di Brindisi nord dovrà restare in funzione con un solo gruppo di produzione da 320 Mw, alimentato da carbone unitamente al Combustibile Solido Secondario – non meglio specificato – che in estrema sintesi dovrebbe essere un combustibile di natura secca ottenuto dai rifiuti urbani. Va da sé che fino a quel momento, almeno nei piani della proprietà della centrale, non verranno attuati interventi a contrastare le emissioni e a coprire il carbonile. Per Legambiente, però, tutto ciò non è accettabile: la stessa associazione ha infatti fatto presente – in sede di VIA ed AIA – che vi sono motivi fisici ed ambientali che ostano alla realizzazione del progetto. Quale sarà il futuro del comparto?

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