CASTELLANA – 74 anni e non sentirli. Tutto sommato sono delle signorine. Eppure hanno lasciato a bocca aperta migliaia di visitatori, incuriositi dal fascino misterioso delle creazioni di cui solo la natura è capace. Le Grotte di Castellana compiono 74 anni. Fu nel 1938 che venne portata alla luce, infatti, per opera di Franco Anelli, la meraviglia di un mondo nascosto sottoterra. Un mondo fatto di forme incantate, scenari simbolici che, a voler guardar bene, solo a chi si disponga con mente sgombra davanti allo spettacolo, raccontano storie mitiche.

Le grotte di Castellana hanno fatto la fortuna del Comune pugliese delle Murge e non smettono di attirare turisti da ogni parte del mondo. Nel 2011, le visite sono addirittura aumentate rispetto all’anno prima: 8mila curiosi in più del 2010. Merito dell’atmosfera tutta particolare che si respira, scendendo negli anfratti nascosti della Terra. Merito della fantasia con cui stalattiti e stalagmiti (a seconda che abbiano origine dall’alto o dal basso della grotta) hanno saputo, millimetro dopo millimetro, disegnare figure che sembrano in movimento. In effetti in movimento lo sono davvero, visto che ogni anno le “sculture” della natura crescono: il loro avanzamento varia da alcuni decimi di millimetro ai 2 o 3 centimetri all’anno.

 Le Grotte da vicino

Il processo che ha portato le Grotte di Castellana fino a come le vediamo oggi cominciò circa 65 milioni di anni fa, quando nella massa calcarea della roccia, per via dei movimenti della terra, si crearono delle ferite; le infiltrazioni d’acqua che si insinuavano in queste falle, diede vita alle stalattiti e alle stalagmiti. Un movimento continuo che fa di questo spettacolo un’esperienza sempre in itinere e sempre nuova.

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