Il folklore pugliese: la fiera del fischietto in terracotta di Rutigliano
Vi abbiamo parlato a più riprese, e anche in contesti differenti, di quanto sia importante il rapporto con la fede, la spiritualità e la religione in genere da parte della gente di Puglia: e questo attaccamento, si manifesta in tantissime circostanze, a partire dalle immancabili feste patronali dedicate appunto ai patroni dei paesi, come del resto, a tanti eventi che vengono organizzati anche in occasione di importanti feste religiose.
Oggi vogliamo però concentrarci su una festa che riguarda la località di Rutigliano, collocata in provincia di Bari, dove da parecchio tempo in concomitanza con le celebrazioni della festa di Sant’Antonio Abate, si svolge la tradizionale Fiera del fischietto in terracotta, che è un’occasione per unire in maniera insolita il sacro e il profano, in una terra particolarmente – come detto – sensibile in termini di spiritualità e religione.
La grande festa della fiera del fischietto
Come si può evincere dal nome stesso, si tratta di una festa in cui è possibile prendere nota dell’abilità artistica ed artigianali di pugliesi che, per passione, realizzano degli speciali fischietti, i quali sono poi proposti all’interno di un concorso che dura per tutta la celebrazione della festa del patrono, al termine della quale, si stabilisce appunto attraverso una selezione il miglior fischietto realizzato.
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Questa fiera, dopo la spiritualità e la sacralità del Natale, sembra segnare il passo verso l’arrivo di una festa spensierata come il Carnevale, di cui ne anticipa la vivacità attraverso questi oggetti, che fanno la felicità dei più piccoli ma che, almeno in origine, facevano parte dei doni che gli uomini offrivano alle proprie fidanzate: si riteneva infatti che il fischietto fosse un emblema della forza fisica e del legame con la terra.
Bisogna del resto ricordare, ed è doveroso in questa sede sottolinearlo bene, che la produzione di oggetti in ceramica era una delle attività tra le più importanti all’interno dell’artigianato di origine pugliese, tant’è vero che fungeva anche da importante fonte di sostentamento per le popolazioni locali, in maniera particolare tra i centri di Grottaglie, Rutigliano e infine Cutrofiano.
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Come si presentano i fischietti
A seconda della scelta compiuta dall’artigiano che si produce nella realizzazione del fischietto, lo stesso può essere ispirato da personaggi che, generalmente, godano di una certa fama a livello locale, venendo sbeffeggiati in maniera bonaria attraverso questi oggetti: i fischietti possono essere ispirati quindi da personaggi ecclesiastici dediti al bere, o ancora, le forze dell’ordine che non brillino per sveltezza o, infine, un politico.
Talvolta, invece, i fischietti di terracotta di Rutigliano sono ispirati da animali: i soggetti più frequenti, in questo caso, sono i galletti, che potrebbero anche stare a rappresentare una sorta di richiamo dedicato ai più piccoli, esattamente come avviene dal momento in cui l’animale – la mattina – richiami alla sveglia gli uomini, per avviarsi al lavoro, per provvedere al proprio sostentamento in vista dell’arrivo (non comunque prossimo) della primavera.
Dopo aver perso un po’ della loro popolarità, anche in seguito alla capillare diffusione di oggetti e giocattoli realizzati con materiali dalla più semplice lavorazione, come per esempio la plastica, i fischietti di terracotta sono tornati ad essere prodotti direttamente dai piccoli artigiani pugliesi, proprio in occasione di questa fiera, durante la quale è possibile riscoprire tutto il valore delle produzioni tipiche tradizionali della ceramica regionale.
Infine, possiamo dirvi che la celebrità di questo evento è testimoniata anche dal fatto che il famoso attore Sergio Rubini è diventato un vero e proprio ambasciatore dei fischietti di Rutigliano.
Sono stato ieri alla fiera del fischietto: un po’ deluso. Vi erano soprattutto espositori locali e neppure tanto interessanti, a meno di pochi, mancavano artigiani di altre regioni che potevano accrescere l’interesse per la fiera. Poi verso le 13 mi sono ritrovato con altri visitatori all’ingresso del Museo del fischietto: CHIUSO. Abbiamo chiamato la pro loco e ci è stato riferito che avrebbe aperto alle 18. E’ possibile che in una giornata dedicata al fischietto, la sede storica rimane chiusa?