BARI – Cinque giorni per ricordare al mondo che la Puglia non ci sta a chiudere il cuore alla tutela del territorio, la sua più grande ricchezza, in nome delle ragioni e degli interessi economici di pochi. Dal 31 gennaio al 4 febbraio Bari diventa il cuore pulsante del dibattito ambientale. L’ha spiegato il presidente della Regione Nichi Vendola, più convinto che mai che questa sia la strada giusta de seguire, per andare fino in fondo ai temi della politica di tutela del territorio e per guardare al Mediterraneo come a casa propria. E’ l’edizione 2012 di Mediterre, appuntamento ancora più atteso quest’anno. Perché in ballo ci sono le coste ed il sottosuolo marino dell’intera Puglia – in questi mesi prese d’assalto dal consistente pericolo delle trivellazioni petrolifere e del passaggio dei gasdotti dell’Oriente fino all’Europa – ma anche dei Paesi al di là dell’Adriatico. Cinque giorni per sviluppare la coscienza civica, per metter a confronto rappresentanti di istituzioni e cittadini, Italia ed Europa. Fare massa critica. Sviluppare opinioni. Difendere i luoghi della natura e scambiarsi opinioni. Un’occasione per ribadire il proprio “no” alla speculazione ambientale.
I due giorni di Arlem
L’appuntamento di quest’anno è reso ancora più ricco dalla due giorni che sarà contenuta in Mediterre. Si chiama Arlem ed è l’assemblea euromediterranea che si terrà il 29 e 30 gennaio. Enti locali chiamati a confronto sui temi della sostenibilità ambientale dove si discuterà di mutazioni climatiche, desertificazione e delle principali emergenze che il mondo del 2012 si torva a fronteggiare. Vendola ha definito questi eventi un “promemoria”. Ed in effetti lo sono. Ricordano che la Puglia è pronta a scendere in campo – come ha fatto a Monopoli il 21 gennaio scorso – a difesa del suo paesaggio.